Devi scendere per sette metri. Prima incontrerai un corridoio, poi l’accesso. Vedrai mummie, bracciali iscrizioni, terrecotte, piatti offertoriali, anfore. Una discesa lungo la linea del tempo che ti porta attorno al 2700 avanti Cristo. La valutazione del periodo in cui visse questo sovrano è basata sulle indicazioni stilistiche dei manufatti. Si attendono altre indagini.

La regione di Sohag, in Egitto, continua a rivelare i suoi tesori nascosti. Il Ministero egiziano per il turismo e le Antichità ha annunciato, nelle scorse ore, nuovi ritrovamenti di rilievo. Una missione archeologica egiziano-americana della University of Pennsylvania ha riportato alla luce una straordinaria tomba reale risalente al Secondo Periodo Intermedio (circa 1700-1600 a.C.), situata nella necropoli di “Jabal Anubis” presso Abido. Contemporaneamente, una missione egiziana del Consiglio Supremo delle Antichità ha scoperto un’importante officina di produzione di ceramica di epoca romana nel villaggio di Banawiṭ. Abido (Abydos) si trova in Egitto, lungo la riva occidentale del Nilo, a circa 500 km a sud del Cairo e vicino alla moderna città di Sohag. Nell’antichità era uno dei centri religiosi più importanti, considerato il luogo di sepoltura del dio Osiride e una delle necropoli reali più antiche. Qui si trovano le tombe dei primi faraoni delle dinastie arcaiche e il famoso Tempio di Seti I, con rilievi straordinari e la celebre Lista Reale di Abido. Il sito era un’importante meta di pellegrinaggio per gli Egizi, che credevano che un viaggio ad Abido garantisse una connessione con l’aldilà.
Queste nuove scoperte non solo arricchiscono la conoscenza sulla civiltà egizia, ma contribuiscono anche a promuovere il turismo e la ricerca accademica. Il ministro del Turismo e delle Antichità, Sharif Fathi, ha sottolineato il valore di questi ritrovamenti nel comprendere meglio la storia egizia e nel rafforzare il ruolo del Consiglio Supremo delle Antichità come istituzione scientifica.
La tomba reale di Abido: un nuovo capitolo nella storia del Secondo Periodo intermedio

La scoperta della tomba regale nella necropoli di Jabal Anubis aggiunge nuove prove alla conoscenza delle sepolture reali di quella che è stata definita la “Dinastia di Abido”, un lignaggio di sovrani del Medio Egitto durante la frammentazione politica del Secondo Periodo Intermedio. Finora, le evidenze suggeriscono che la tomba possa appartenere a un sovrano antecedente al faraone Seneb-Kay, la cui sepoltura venne scoperta sempre ad Abido nel 2014.
La struttura della tomba si trova a circa sette metri di profondità ed è caratterizzata da una camera funeraria in calcare, coperta da volte in mattoni crudi che originariamente raggiungevano un’altezza di circa cinque metri. Sulle pareti d’ingresso sono stati identificati resti di decorazioni raffiguranti le dee Iside e Nefti, oltre a iscrizioni geroglifiche con il nome del sovrano, purtroppo danneggiate dal tempo. Lo stile decorativo e testuale ricorda quello della tomba di Seneb-Kay, suggerendo una continuità artistica e dinastica.

Joseph Wegner, direttore della missione archeologica, ha dichiarato che ulteriori studi saranno necessari per determinare con precisione l’identità del sovrano e la datazione esatta della sepoltura. Tuttavia, l’importanza della scoperta risiede nel fatto che permette di comprendere meglio il contesto politico e sociale del Secondo Periodo Intermedio, un’epoca caratterizzata dalla frammentazione del potere centrale e dalla competizione tra dinastie locali.


Jabal Anubis: un luogo di sepoltura per i Re di Abido
Jabal Anubis è una delle più significative necropoli di Abido, utilizzata dai sovrani del Medio e del Secondo Periodo Intermedio. Il sito si distingue per la sua conformazione naturale: una collina che assume la forma di una piramide, un elemento simbolico che potrebbe aver motivato la scelta del luogo da parte dei faraoni.
Uno dei più celebri sovrani a scegliere questa località per la propria sepoltura fu il faraone Senusret III (1874-1855 a.C.), che fece costruire una monumentale tomba scavata sotto la cima della collina. Successivamente, altri sovrani della XIII dinastia e i re della “Dinastia di Abido” continuarono ad essere sepolti in quest’area, consolidandone il ruolo di centro funerario regale.
L’officina di ceramica di Banawiṭ: un polo industriale dell’Egitto romano
Oltre alla scoperta della tomba reale, la missione archeologica egiziana ha portato alla luce una vasta officina di produzione ceramica nel villaggio di Banawiṭ, risalente all’epoca romana. Questa struttura rappresenta una delle più grandi fabbriche di ceramica e vetro della regione del IX distretto egizio. All’interno del sito sono stati identificati numerosi forni e ampie aree di stoccaggio per le ceramiche prodotte.
Un aspetto di grande interesse è la presenza di 32 ostraka (frammenti di ceramica usati come supporti per la scrittura) contenenti iscrizioni in demotico e greco, che documentano le transazioni commerciali dell’epoca, inclusi dettagli sul pagamento delle tasse. Questi reperti offrono una finestra privilegiata sulla vita economica della provincia egiziana sotto il dominio romano.
Riutilizzo funerario nel Medioevo
Le indagini archeologiche hanno rivelato che il sito fu riutilizzato nel periodo bizantino come necropoli, con evidenze che suggeriscono il suo utilizzo fino al XIV secolo. Sono state trovate numerose sepolture, molte delle quali di bambini, oltre a mummie con particolari dettagli, come una di un bambino avvolto in tessuti colorati e una donna di circa trent’anni. Il ritrovamento di semi di grano, datteri di palma dum e orzo indica pratiche funerarie legate all’alimentazione rituale.