Appartenenti a una tradizione antichissima, piccoli gruppi di volatili sorpresi in gruppo, in posture diverse hanno costituito un'icona per la scultura gotica e rinascimentale, realizzata in oro e cesellature. Anche Picasso modellò i volatili nell'argilla, trovando un sistema per renderli moderni, dopo aver osservato le maestranze al sud della Francia. Il segreto sta nell'evitare il "tutto pieno", che renderebbe la struttura pesante, sia sotto il profilo formale che sotto il piano sostanziale. Bisogna, infatti, appiattire la pasta con una bottiglia o con un mattarello, così da creare una figura circolare non molto spessa. Successivamente o si ha una forma conica alla quale farla aderire o si realizza, nell'argilla stessa, un tronco di cono, che poi andrà piegato
Il concetto e i fini dell'alchimia erano tenuti velati dagli alchimisti stessi che non parlavano mai esplicitamente - anche nei libri - di fini e procedure, utilizzando sempre un linguaggio simbolico. Oggi, pertanto, risulta ancora assai difficile trovare una spiegazione chiara del fenomeno. Considerato l'uso frequente deelle immagini per alludere al processo, la storia dell'arte e l'iconologia sono chiamate, in prima linea ad esaminare il mondo alchemico che, grazie alle illustrazioni e ai dipinti appare molto chiaro. Abbiamo chiesto a Maurizio Bernadelli Curuz, che ha lavorato anni sull'iconografia e sull'iconologia alchemica, di offrirci una sintesi diretta, didattica ed efficace del fenomeno
In Van Gogh il volto segnato dai piaceri e dispiaceri vissuti subisce persino deformazioni che descrivono con più carattere il personaggio, quasi a divenire una caricatura grottesca dove i tratti essenziali, costanti e generali, fanno dell’opera un capolavoro in grado di muovere gli animi
Fuori dagli schemi, privo di regole e certezze, tranne quella della data. Nel 1619-20 Cecco dipinge la Resurrezione destinata alla cappella della famiglia Guicciardini in Santa Felicita a Firenze. Egli è stato così fedele a ciò che i suoi occhi vedevano che nel quadro compaiono anche le pareti dello studio, e tutta la Resurrezione si mostra per ciò che è: una seduta di posa. Non c’è profondità, Cristo non si libra nell’aria, ma anzi, appoggia un piede ad una pedana. Particolari così clamorosi che non consentono di pensare ad un’ingenuità. Il confine che aveva tracciato il Merisi è stato superato.
Per paletta o tavolozza nella storia dell'arte si intendono, appunto, i colori principali che vengono utilizzati dall'artista. Le tavolozze sono diverse, generalmente, da pittore a pittore, poichè i colori base preparati prima di dipingere, differiscono. Allora torniamo alla tavolozza di Renoir. Egli la la prepara con le stesse tinte di un decoratore di ceramiche di Limoges. Non è un caso che Renoir abbia dentro di sé quei colori che, in quegli anni, dominavano la decorazione della porcellana francese.
Richard Tuschman, ha ricreato ambienti e situazioni hopperiane, attraverso immagini di alto livello qualitativo. Non siamo di fronte ad una semplice operazione di mimetismo - che finirebbe nel punto in cui s'accende,per un attimo, il fuoco della curiosità, di fronte al coincidente - ma ad una ricostruzione dei meccanismi espressivi. La meccanica espressiva, l'uso attenuato del colore, come avvolto da un triste pulviscolo, la luce priva di gioia,le ombre allungate del crepuscolo o dell'alba - nelle fotografie appaiono acuite -e pertanto rendono ancor più evidente la costruzione hopperiana-. Perché, in fondo, l'olio e la tela, addolciscono, stipulano un contratto narrativo tra pittore e osservatore.
Il dipinto intitolato Allegoria dell’immortalità è in realtà dedicato alla ricerca alchemica a Mantova. Tutti i simboli portano a un’identificazione certa nell’ambito dell’arte dei metalli. Ecco come sciogliere i nodi di questo quadro all’apparenza complesso. Realizzato da Giulio Romano negli anni successivi al 1520 - dopo la morte di Raffaello, di cui era il principale collaboratore, e già proiettato nella nuova, straordinaria avventura mantovana -, il dipinto sottoposto alla nostra indagine presenta un titolo non totalmente conforme al contenuto dell’opera: Allegoria dell’immortalità
Diffusion Choir è una scultura cinetica, realizzata in un centro direzionale e commerciale del Massachusetts. Il complesso sistema che si muove come un gregge di uccelli o come un prato di campanule che si dischiude al sole. È composto da 400 uccelli-fiori come origami che eseguono una danza sincronizzata
Jacques-Louis David dipinge questo quadro nel 1788. Un anno più tardi, Antoine-Laurent de Lavoisier pubblicherà il Traité élémentaire de chimie, ossia il primo moderno libro di chimica, e la Bastiglia cadrà nelle mani del popolo in sommossa.
L’Urbinate formò uno staff di incisori specializzati nella riproduzione dei suoi capolavori, nell’ambito di un’accorta strategia di promozione del proprio nome
e del proprio mito in tutta la Penisola