Fu garzone di Michelangelo Merisi e, da bambino, aveva posato per il più scandaloso di tutti i quadri dipinti dal maestro. Poi, Cecco del Caravaggio divenne a sua volta artista di vaglia, allievo prediletto del grande lombardo. Prima di scomparire nel nulla, forse a Napoli, la città dalla quale il suo maestro era ripartito per raggiungere Roma, in quello che sarenne stato il viaggio della morte
LA MOSTRA | A Palazzo Strozzi, Firenze, la rassegna propone una suggestiva riflessione sul rapporto tra arte e sacro attraverso i capolavori di celebri artisti italiani e internazionali, tra cui: Domenico Morelli, Gaetano Previati, Felice Casorati, Lorenzo Viani, Gino Severini, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Emilio Vedova, Vincent van Gogh, Jean-François Millet, Edvard Munch, Pablo Picasso, Max Ernst, Georges Rouault, Henri Matisse
Dapprincipio , i re Magi erano effigiati tutti e tre con la pelle bianca. A partire dal XII secolo, però, furono “delegati” a rappresentare le tre parti del mondo allora conosciute, venute a rendere omaggio al Bambino. Fu così che Giovanni Hildesheim nella sua Historia trium regum (scritta tra il 1338 e il 1375) “scurì” uno dei sapienti, Gaspare, facendone “l’Etiope nero”. Una “deviazione” eccezionale rispetto alla regola, in quanto il nero era considerato il “colore del demonio”
Tra tutte le trasformazioni del paesaggio, la neve è la più repentina e meravigliosa: essa agisce su un paesaggio modificandone profondamente la consistenza e la luminosità, raccoglie e riflette la luce dal basso verso le superfici ammorbidendo le ombre ed i contrasti. Per un pittore come Sisley, così affascinato dalle variazioni cromatiche della luce al tramonto o, al contrario, dal grigiore imposto dalle spesse coltri di nubi da neve, il fenomeno metereologico ha rappresentato, in più di una circostanza, l’occasione di realizzare vedute innevate molto differenti tra loro.
Nato in terre gonzaghesche, Gianni Signorini ha una predilezione - fortemente ricambiata dal mezzo espressivo - per l'assetto disegnativo. Pare che l'aura di Mantegna, con la nettezza delle sue superfici scultoree, rimanga nel patrimonio genetico dell'artista mantovano contemporaneo. L'espressione diviene forte propensione ai volumi, proprio cone nell'allievo dello Squarcione, che passò la propria infanzia e l'adolescenza a ritrarre volti edi antichi romani che il capo bottega padovano collezionava e utilizzava per studio. E anche quando, con matite morbide, egli realizza il set della natura morta, rimane nei frutti o nelle suppellettili qualcosa di glorioso, come se fosse stato scolpito mentalmente nel marmo di Carrara, trasformato in una scultura e reso sul foglio conparticolare efficacia
La impugna Gesù Bambino, in braccio alla mamma. La mostra l'imperatore Carlo V, ritratto da Dürer. La melagrana è un frutto mitico, considerato sempre con connotazioni positive, che si sono stratifiate, con il passare dei millenni. Originariamente il malum punicum, così chiamato dai romani perchè giungeva dalle coste settentrionali dell'Africa, era utilizzata come frutto terapeutico, che avrebbe favorito la maternità. Essa appare collegato a Giunone e a Proserpina. E' il frutto in grado di ridare la vita anche al di là delle morte. Per questo, in molte culture, esso è raffigurato in collegamento con i sepolcri.
Sui margini del codice, Albertano scrisse oltre 1200 postille e tracciò circa trecento disegni. Se molti di essi sono piccolissimi, spesso semplici fregi o abbozzi, ve n’è una sessantina che invece, per dimensioni e completezza, risultano di straordinario interesse. Questi ultimi sono stati tutti riprodotti e compariranno nel libro di Giustacchini, accompagnati da un testo introduttivo di uno degli studiosi citati, ossia Laura Toselli.
I soggetti sono i più vari. Vi si ritrovano visi di diverse fattezze, assai simili alle moderne caricature, a volte orrendi e deformi, altre volte eccezionalmente realistici
Nella rubrica "Aforismi" puoi trovare le frasi più celebri dei grandi maestri. Se hai gradito il servizio clicca "mi piace" e condividi con i tuoi amici su facebook.
19 dicembre 2015 -20 marzo 2016
PAVIA | Palazzo Vistarino
L’esposizione, curata da Lola Duran, propone più di 200 opere tra disegni, ceramiche e oli, provenienti da importanti raccolte private di tutto il mondo e dal museo di Mija Malaga,
19 dicembre 2015 -20 marzo 2016
PAVIA | Palazzo Vistarino
L’esposizione, curata da Lola Duran, propone più di 200 opere tra disegni, ceramiche e oli, provenienti da importanti raccolte private di tutto il mondo e dal museo di Mija Malaga,