Venezia interpretò i modelli pittorici e decorativi dell’Impero d’Oriente, diffondendoli lungo le coste del mare Adriatico. Un acceso amore che non finì nemmeno quando a Padova giunse il genio di Giotto. Nostra intervista a Francesca Flores d’Arcais
Il concorso per l’aggiudicazione del Premio internazionale di scultura “Domenico Ghidoni” è rivolto a tutti gli artisti, italiani e stranieri, senza alcuna distinzione di sorta. E’ aperto a tutti gli scultori che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età entro il 15 novembre 2015: professionisti, emergenti, studenti e autodidatti. E’ riservato ad opere di scultura: con il termine “scultura” s’intende -nel contemporaneo e nel concorso stesso – un’opera d’arte tridimensionale, realizzata con qualsiasi materiale e con qualsiasi tecnica, che si collochi nel superamento reale della bidimensionalità attraverso la materia stessa. Possono partecipare al concorso sculture tradizionali o che siano sintesi di elementi plastici, fotografici, pittorici, materico-sonori, di contaminazione, ecc ma che si presentino, nello spazio, come tridimensionali.
Chandoha ha oltre 200.000 immagini di animali e giardini, sia a colori che in bianco e nero, Di gran lunga come dicevano, il segmento più rappresentato è riferito al mondo dei gatti. Un video dedicato alla sua attività e la celebrazione da parte del New York Times
Stile Arte intervista Laura Gasparini, seconda nella sezione Pittura del Nocivelli '15. "Quando cerchiamo una persona nella folla, probabilmente strizziamo gli occhi e facciamo passare una ad una le figure che la compongono, sperando di trovare un elemento che ci faccia riconoscere chi stiamo cercando. L'opera che ho realizzato per il Premio Nocivelli si propone di riprodurre questo sforzo, quale spunto per una riflessione in chiave metaforica più ampia, di percorso personale di ricerca dell'altro.La ricerca, il ricordo, la nostalgia dell'altro, il bisogno dell'espressione, del volto conosciuto, ricordato, immaginato o perso è un percorso che compiamo per tutta la vita".
L’istallazione “Everlasting” sarà visibile presso la Porta, Aeroporto di Milano Malpensa, fino al 30 aprile 2016
La vita Arnaldo Zuccari nasce a Brescia nel 1861. Il padre Innocente praticava la professione di orefice presso la chiesa di San Lorenzo. Di famiglia agiata, Arnaldo non ebbe in giovinezza di che preoccuparsi per il suo avvenire. Oltre alla…
Viaggio tra i soggetti ricorrenti che consentono di scoprire i principali filoni percorsi dal maestro bresciano. Cantò la fine di un mondo che indossava tabarri e che viveva nel duro rapporto con la terra. Genere per genere i soggetti più rari e quelli più diffusi
Un artista pone una domanda, che trova risposta nel regolamento, ma che vogliamo sottolineare, consideratane l'importanza. "Posso iscrivere al Premio Ghidoni una o più opere che io ho già realizzato e che, pertanto, sono già pronte?" La risposta è sì. Possono essere iscritte. Il Ghidoni non è un concorso a tema con fini celebrativi rispetto all'autore al quale è intitolato. Intende sollecitare la presentazione di opere creative di livello attraverso le quali gli artisti mostrino il proprio linguaggio, la propria creatività unite alla tecnica. "E se un'opera è già stata pubblicata su un catalogo o è stata esposta in una mostra?". Nemmeno questo costituisce un problema.
Tutto è iniziato dopo il ritrovamento di un'antica scultura in cera d'api proveniente dalla famiglia Melzi, alla quale apparteneva l'amico e allievo prediletto di Leonardo. Ora grazie a a delicati calchi che sono possibili attraverso materiali plastici, è stata ricavata una conchiglia del cavallo con cavaliere, e da quella firma sono state ricavate eleganti sculture in bronzo. L'operazione è sostenuta da una società americana che ha creduto fermamente nelle parole di Pedretti e che ha portato a compimento quello che Leonardo fu costretto a lasciare come lavoro incompiuto. Com'è ben noto, Leonardo, crebbe nella bottega di Verrocchio, che, oltre ad essere pittore, fu uno straordinario scultore.
Inserito nell'elenco della mitica - e sfortunata - alienazione della vastissima collezione Fenaroli di Brescia (1874), che disperse beni di valori culturali elevatissimi e che fu oggetto pure di salvataggi gloriosi, come quello relativo ai Ceruti, i cui quadri furono acquisiti, in buona parte, dai conti Salvadego - fino a formare il celeberrimo Ciclo di Padernello - emerge ora a Londra, all'incanto da Sotheby's, nell'ambito della sessione dedicata ai dipinti antichi il Cristo portacroce, un tempo attribuito a Boccacino, poi passato, dalla critica, al e Alessandro Pampurino. L'opere viene esitata a partire da una base d'asta compresa tra le 5000 e le 7000 sterline britanniche