Jones teorizza il concetto di defamiliarizzazione come principio di organizzazione che soggiace alla pulsione creativa di una tensione continuamente rilanciata tra oggetti e linguaggio, messa in scena del quotidiano e indifferenza annichilente e sclerotica della forza dell’abitudine. Secondo l'artista americano, il pubblico automatizza tutto ciò che si ripete e che si ripresenta alla sua coscienza, essendo incapace di mantenere una percezione alternativa degli oggetti
"Fedra è stata liberata stamane in mare, protetta in una bottiglia di vetro e cera lacca". Scrive Lis Ki, come in un dispaccio telegrafico antico. La bottiglia contiene un'anima che è un messaggio dell'artista Paolo Buzi."Caro Maurizio - mi scrive Paolo - come avevamo annunciato lo scorso anno, la prima di 7 opere destinate al mare sta navigando sola al largo di Tavolara"
Premio Nocivelli: Stile arte intervista l'artista primo tra i giovani e vincitore assoluto della sezione scultura, con un lavoro prezioso, tra arte povera e classicismo greco-romano delle pitture vascolari. "Mi sono imbattuto nella figura dell’uintacrinus, un echinoderma, che visivamente si rifaceva al concetto di medusa, ma assomigliante per altri versi ad un polipo. Insomma una forma che a me colpiva molto, ed in quanto animale estinto poteva figurare, quasi per assurdo, molto contemporaneo"
LA MOSTRA - Dal 21 marzo al 30 agosto 2015 le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia presentano “Capolavori della Johannesburg Art Gallery. Da Degas a Picasso”.
LA MOSTRA - Al Palazzo dei Diamanti di Ferrara la rassegna visitabile dal 14 novembre 2015 al 28 febbraio 2016
La splendida giovinetta dello scultore Vincenzo Vela, nasce come monumento funebre e in breve si trasforma, a Brera, nell'insegna di un'Italia che ha perduto - anche nel 1848 - ogni speranza. Lo scultore decide di avvicinarsi all’iconografia funeraria in modo assolutamente inedito, sottraendosi dalla raffigurazione delle consuete immagini femminili consolatorie e rassicuranti, personificazione di virtù ideale, scegliendo invece di mettere in scena un dolore più che mai reale e tangibile a cui non è possibile dare nessuna risposta
Il fotografo Michal Babčan è nato nel piccolo villaggio di Borinka,in Slovacchia. Ha studiato arte popolare, ceramica e pittura presso la Scuola d'Arte centrale e nella Scuola di Belle Arti di Bratislava. Artista poliedrico, ha ultimamente intensificato il suo interesse nei confronti della fotografia, segnalandosi per l'accordo rilievo della leggiadria e della grazia della donna,espressa attraverso un potenziamento della sinuosità e della levità.
La mostra veronese - che propone per la prima volta al pubblico il caleidoscopico universo delle rappresentazioni del vino nell’arte attraverso i secoli - è stata prorogata al 13 settembre 2015
Malevič è internazionalmente considerato parte della triade pioneristica che ha aperto le nuove strade dell’arte del XX secolo: se Picasso ha contribuito maggiormente al rinnovamento della tradizione figurativa e Duchamp di quella concettuale, Malevič è colui che ha dato vita all’egemonia della tradizione dell’arte astratta, ancor oggi determinante.
Alla Galleria d'arte Moderna e Contemporanea, dal 2 ottobre 2015 al 17 gennaio 2016
In un recente articolo pubblicato su The New York Review of Books, Ingrid D. Rowland paragona la progettazione della nuova sede del Whitney Museum of American Art a New York (che ha aperto le sue porte a maggio) a quella della stravagante chiesa romana di Sant’Ivo alla Sapienza, opera di Francesco Borromini. Quello che accomuna le due strutture non è certo l’architettura, ma la pianificazione avvenuta in entrambi i casi su spazi assai irregolari e sotto la direzione di due artisti che loro malgrado non vollero compromettere nulla pur di rimanere fedeli alle proprie visioni