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Gianfranco Ferroni. Malinconica rabbia d’artista. L’intervista

La ricerca estetica di un senso del vivere emerge dall’opera di questo maestro contemporaneo, tra i fondatori del Gruppo del “Realismo esistenziale” - Intervistato da Stile, il pittore livornese ribadisce il suo profondo convincimento: all’arte è assegnata una funzione attiva nell’indagine del significato ultimo delle cose - Dall’aggressiva presa di posizione intellettuale ad una “religiosa” consapevolezza della precarietà umana.

Caravaggio alla corte dei principi Giustiniani

I due fratelli erano proprietari di ben quindici dipinti del maestro, e sono stati senz’altro tra i suoi maggiori ammiratori ed acquirenti, probabilmente i primi a comprendere a fondo il peso della novità caravaggesca. Notiamo che tra la fine del Cinquecento e i primi anni del Seicento, Caravaggio cambia il suo modo di dipingere, accostando il tema sacro. Molte chiese della capitale ed ordini religiosi di tipo pauperistico e predicatore gli commissionarono incarichi che senz’altro contribuirono alla svolta in questa direzione.

Padova e l'universo pittorico ai tempi di messer Giotto

Vittorio Sgarbi parla del processo di modernizzazione, avvenuto a Padova attorno al Trecento - Le meraviglie della “Croce stazionale”, “opera purissima di Giotto, splendida esibizione di pathos teatrale in funzione religiosa ” - Alla riscoperta degli altri maestri: Guariento, il “conciliatore” fra tradizione bizantina e novità; Altichiero, il “pre-rinascimentale”, aperto ad un’arte realistica; Giusto, il “pittore d’historia”, abile a trarre vigore dalle contaminazioni contemporanee.

Perino del Vaga, un protagonista del ‘500 tra Michelangelo e Raffaello

Mantova, nelle sale di Palazzo Te, la più significativa rassegna mai dedicata all’artista toscano - Formatosi alla scuola fiorentina di disegno, d’ispirazione michelangiolesca, egli lavorò successivamente alle Logge Vaticane con Raffaello, acquistando ben presto una cifra espressiva personale, elaborata e raffinatissima - I rapporti con l’altro grande allievo del Sanzio, Giulio Romano? «Nessuna simpatia tra di loro» afferma la curatrice, Elena Parma.

Il mercato scopre Piranesi, pessimista che amava il classico

Di recente si è assistito ad una progressiva rivalutazione, da parte del collezionismo, della produzione di questo geniale incisore del Settecento, che difese la grandezza dell’architettura di Roma antica contro chi la considerava solo una rozza copia di quella greca, maturando tuttavia nel tempo la coscienza della frattura operata dalla modernità - Ridotto il distacco dai “rivali” Canaletto e Bellotto: oggi per un buon Primo stato delle “Vedute” si possono pagare anche cinque milioni.

Gualtiero Marchesi – Kandinskij e le ciotoline cinesi

L’artista è la mano. Il colore è il tasto. Il pianoforte è l’anima. Parole sacrosante, queste di Kandinskij. Pensavo all’importanza di tale concetto, alla sua valenza rivoluzionaria, quando, nella vetrina di un negozio di Parigi, ho visto un set di ciotoline cinesi di ceramica rossa, dalla forma insolita. La coincidenza mi ha impressionato; non ho resistito, sono entrato e le ho acquistate. Le immaginavo composte sulla superficie d’un tavolo, distese in un ordine-disordine fantastico, colmate ognuna da una diversa vivanda, con le conseguenti peculiarità di volumi, di forme, di consistenza, di sapori; di colori, soprattutto.

Kitsch, le scioccanti menzogne dell’arte contemporanea

Quando il disgusto diviene un stile - o meglio, un “non-stile” - anticonformista, gusto per l’eccesso della provocazione, svuotato del suo contenuto segnico originale - Il “kitsch patinato” di Damien Hirst e compagni, emblema della riproducibilità mediatica del banale - L’esempio di Van der Velde, che assembla oggetti del quotidiano, intesi come feticci della comunicazione, della moda e del costume - Le gigantografie di Robert Longo, tra fumetti, crocifissi e pistole.