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Chili di monete romane nei fiumi e legionari decapitati. Si studiano tesori anomali e scheletri con il cranio ai piedi


Il recupero di monete durante lo scavo nel letto del fiume

Furono dei legionari che sottrassero il bottino, progressivamente, dalla cassa dell’esercito, nascondendolo in un punto sicuro? Fu un gruppo di militari a riunire gli stipendi, sotto qualche sasso ingombrante, nelle acque del fiume? Proseguono le indagini su uno de più misteriosi tesori venuti alla luce, negli ultimi tempi in Europa: 15 chili di monete d’argento trovate dagli archeologi nel letto di un fiume prosciugato, tra la ghiaia, in Germania.

Sono soprattutto denari romani, battuti in un’epoca compresa tra il I e il 2 secolo dopo Cristo, quelli trovati durante uno scavo archeologico preventivo in previsione della costruzione di una palestra nella città tedesca di Augusta (Augsburg).

Il tesoro comprende quasi 5600 monete d’argento. All’epoca questa cifra equivaleva – è stato detto durante la conferenza stampa – a 11/15 anni di stipendio di un legionario romano. Le monete d’argento sono state scoperte nel letto arcaico del fiume Wertach di Augusta, nel quartiere di Oberhausen, zona nella quale, in quell’epoca, sorgeva un antico campo militare romano. Fu forse un soldato a nascondere questi soldi in un luogo sicuro per evitare che i salari fossero rubati da qualche commilitone? Anche questa ipotesi non è infondata.

Le monete d’argento trovate durante lo scavo archeologico ad Augusta

“Probabilmente il tesoro è stato spazzato via da un’ondata di piena del fiume e le monete sono state sparse tra la ghiaia. – ha detto il responsabile del servizio archeologico – In ogni caso, non è stato possibile rilevare un contenitore nel quale le monete erano state riposte”.

La valutazione scientifica del tesoro avverrà nel corso degli studi per la redazione di una tesi di dottorato presso l’Università di Tubinga. Interessante da sottolineare la possibilità che i risparmi fossero sepolti in un luogo davvero impossibile da setacciare da parte di eventuali ladri: la pozza di un fiume. Sottolineiamo che è piuttosto facile scavare una buca in punto asciutto non distante da un corso d’acqua, infilare una scatola o un sacco, coprire la buca e spostare, a monte, qualche pietra assecondando la discesa di un capillare del corso d’acqua stesso, che può coprire ogni cosa e renderla introvabile.
Veniamo all’Italia. Probabilmente – anche alla luce di questa scoperta compiuta in Germania – non è infondata l’ipotesi che i soldati di Alarico avessero sepolto nel fiume Busento parte delle ricchezze saccheggiate a Roma. Che il tesoro non sia stato trovato non significa che sia introvabile.

Un altro mistero corre parallelamente a quello di tesori e tesoretti trovati in Europa e probabilmente collegati alla presenza di legionari romani. E’ quello di un certo numero di ritrovamenti, nell’area tra Germania, Svizzera e Inghilterra, di resti di militari romani decapitati, ai quali la testa veniva collocata ai piedi o sulle caviglie. Qualche studioso inglese presume che possa trattarsi di qualche tipologia particolare di sepoltura, ma appare, in realtà, evidente che i legionari trovati a rubare o a tradire i commilitoni, avviando rapporti con i nemici, subissero questa sorte. Il “nobile” taglio della testa e una degna sepoltura. Per quanto malviventi erano pur sempre romani.