Pastelli secchi – Disegnare come Degas. Qui trovi i materiali da utilizzare

Il pastello ha la necessità, per evitare che il colore possa cadere, nel tempo, di una lievissima opera di fissaggio. E' necessario essere distanti dalla carta sulla quale intendiamo agire ed evitare assolutamente che il fissativo giunga bagnato. Essendo aereiforme, dovremmo calcolare, con una prova con un cartoncino a lato, la migliore distanza, che non può essere data in assoluto, ma che dipende dalla temperatura e dalla presenza di correnti d'aria.

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Il pastello secco (nel link puoi trovare i prodotti consigliati per l’acquisto) è pigmento di colore quasi totalmente puro, al quale viene aggiunta a una piccola quantità di legante, per evitare che il colore stesso si frantumi e si sbricioli durante la stesura dell’opera e affinchè possa aggrapparsi alla superficie. Esso si differenzia notevolmente dai pastelli ad olio, che presentano un legame unto. E pure dai gessetti che hanno un basso contenuto di colore e un’altra presenza di polvere di taglio tipo gesso o crete. Nato per supportare la tecnica disegnativa, il pastello giunse a una massima elaborazione tecnica nel Settecento. Rosalba Carriera fu tra gli artisti che, con esso, ottennero i massimi risultati nel ritratto, con esiti di delicata, perlacea sfumatura. La Carriera otteneva questi esiti bilanciando, però, la secchezza del medium con l’utilizzo di sostanze organiche, tra le quali il cerume. Ogni pastellista aveva, insomma, qualche piccolo segreto, poichè il medium è di grande effetto, soprattutto nella resa della luce, ma richiede qualche esercizio una modalità propria di approccio.

I pastelli secchi che ci permettiamo di consigliarvi sono i seguenti (cliccate sui diversi link):

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Il pastello ha origine francese e si inserisce nel clima di sperimentazione dei decenni del Rinascimento. E’ anche possibile riconosce la paternità di questa invenzione al pittore Jean Perréal (1455-1530). Leonardo da Vinci (1452-1519) nel suo “Codice Atlantico” al foglio 247, parlò di”…una tecnica nuova per dipingere con differenti colori secchi…”. Ma bisogna attendere il Settecento, perchè, appunto, passi ad essere, da una tecnica di studio, a un mezzo per opere finite.
Il pastello cadde in disuso, con l’arrivo della rivoluzione francese e, nella sua versione secca, caratterizzò soprattutto il lavoro di Degas. Osserviamo, qui di seguito, la sua tecnica in ingrandimento
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Fissante spray


Il pastello ha la necessità, per evitare che il colore possa cadere, nel tempo, di una lievissima opera di fissaggio (nel link trovi il prodotto consigliato da Stile arte). E’ necessario essere distanti dalla carta sulla quale intendiamo agire ed evitare assolutamente che il fissativo giunga bagnato. Essendo aereiforme, dovremmo calcolare, con una prova con un cartoncino a lato, la migliore distanza, che non può essere data in assoluto, ma che dipende dalla temperatura e dalla presenza di correnti d’aria.

Ecco il fissante spray consigliato:

> Maimeri – Fissativo per carboncino, matita, pastello, acquerello, tempera

 

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa