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Piccole scene sotto vetro che ricordano le campane cristalline di antichi oggetti devozionali o i souvenir, un po’ pesanti che hanno affascinato tutti nell’infanzia. Sono le scene protette, impreziosite dalla sacralità di una teca. L’artista francese Maïa Commère con le Fabulettes, composte da figurinette di 35mm) ripercorre quelle lontane consuetudini impaginative per ribaltare la situazioni edeniche dei vecchi contenitori vitrei, mettendo in scena situazioni variamente imbarazzanti o riformulando, in chiave di micro-scultura, le immagini di noti dipinti, con particolare riferimento a Hopper.
Nata nel 1978 in Borgogna, Maïa Commère è stata, per anni, modella per le classi di scultura, pittura e disegno. Da sempre affascinata dalle arti visive, ha iniziato nel 1995 una propria produzione, contemporaneamente all’attività teatrale. Favole sensuali e voyeurismo sono la chiave d’accesso al suo mondo di lillipuziani che ci assomigliano tanto o ai quali vorremmo tanto assomigliare
Come fanno l'amore le lillipuziane? Sculture e amplessi sotto vetro
Piccole scene sotto vetro che ricordano le campane cristalline di antichi oggetti devozionali o i souvenir, un po' pesanti che hanno affascinato tutti nell'infanzia. Sono le scene protette, impreziosite dalla sacralità di una teca. L'artista francese Maïa Commère con le Fabulettes, composte da figurinette di 35mm) ripercorre quelle lontane consuetudini impaginative per ribaltare la situazioni edeniche dei vecchi contenitori vitrei, mettendo in scena situazioni variamente imbarazzanti o riformulando, in chiave di micro-scultura, le immagini di noti dipinti, con particolare riferimento a Hopper.