“Sono partiti questa mattina – dice il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri – i lavori preliminari che porteranno, nei prossimi tre anni, a ciò che resta dell’antica Delizia di Belfiore, risalente al XV secolo, scomparsa a seguito di un incendio nel 1632, e oggi coperta prevalentemente da un campo erboso a ridosso dell’ultimo tratto di Corso Ercole I d’Este. È un momento storico per la nostra città perché scaveremo qui per la prima volta”.
Dalle prime ore del mattino i professionisti Cornelius Meyer, dalla Germania, Pedro Gonçalves, portoghese, Roger Sala e Pedro Rodriguez, dalla Spagna hanno montato e messo in funzione dapprima il magnetometro, poi il georadar per ricostruire la planimetria dell’area, confrontandola con quella di antiche carte.
Nel dettaglio l’indagine con magnetometro realizza una prima ricostruzione del sottosuolo ‘leggendo’ le anomalie del campo magnetico.
“Ogni fase di questa operazione – condotta con una struttura tubolare mobile, a cui sono collegate sette sonde – è geomappata per avere l’esatta posizione di ogni possibile ritrovamento. – spiega il sindaco Alan Fabbri – Il georadar utilizza onde immesse nel sottosuolo che, rimbalzando, restituiscono una ‘mappa’ degli elementi che si ‘incontrano’ in uno strato – sotto la superficie – di circa un metro e mezzo: muri, fossati, buche di palo, strutture temporanee, corsi fluviali, sedimenti stratificati: dalla risposta dello strumento si possono avere prime indicazioni attorno a questo tipo di elementi. Finita questa fase da settembre saranno sul posto anche gli studenti dei licei ‘Roiti’ e ‘Ariosto’ e i cittadini, che collaboreranno agli scavi. Tutti gli interessati a portare alla luce parte del proprio patrimonio storico e culturale potranno rivolgersi al Gruppo Archeologico Ferrarese.
Abbiamo deciso di finanziare interamente questo progetto perché crediamo che il passato di #Ferrara meriti di più. Abbiamo quindi già previsto un progetto di comunicazione ‘ad hoc’ che valorizzerà il tutto attraverso un documentario.
Ho la sensazione che ne vedremo delle belle in questi 3 anni di scavo. Ringrazio la dott.ssa Chiara Guarnieri della Soprintendenza, il Gruppo Archeologico Ferrarese, il consorzio di Bonifica e la Provincia di Ferrara. E ovviamente tutti gli studenti e i cittadini che ci aiuteranno”.
La Delizia di Belfiore è stata una delle ville estensi, residenze monumentali nel verde che gli Este fecero costruire a Ferrara e nei dintorni durante la loro signoria. Al momento della sua costruzione – venne realizzata nel XV secolo e distrutta da un incendio nel 1632 – era considerata una delle più importanti ed eleganti dimore degli Este, dedicate al tempo libero. Si trovava alla fine di corso Ercole I, non distante dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli, anch’essa distrutta.
Venne utilizzata a lungo da Leonello d’Este (che la impreziosì con il suo famoso studiolo di Belfiore) e poi dal successore, Borso d’Este. Più a nord, in seguito, sarebbe stato ampliato ed arricchito il parco del Barco, riserva di caccia e luogo di svago per i nobili della casata e per i loro ospiti. Nel loggiato dell’ingresso era presente un affresco che ritraeva il marchese Alberto col suo seguito impegnato in una battuta di caccia. Molti artisti lavorarono a Belfiore, tra questi Cosmè Tura, Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti. Ercole I circondò la delizia con mura per rendervi più sicuro e riservato il soggiorno.