Identificano da casa con semplice programma Google i resti di una villa romana in campagna

Grazie all'identificazione del luogo e all'indagine di scavo sono così state portate alle luce le fondamenta murarie della villa principale, un pilastro dell'ipocausto - il sistema di riscaldamento a pavimento, centralizzato - Tra i reperti anche un ornamento per cintura a forma di anfora, che gli archeologi inglesi fanno risalire al 375 d.C. circa, una piccola chiave romano-britannica, due monete del IV secolo d.C., ceramiche e intonaco murale dalla villa principale. Ma le indagini sono solo iniziate e proseguiranno nei prossimi mesi.

Una villa rurale romana, risalente al III secolo d. C., è stata trovata, sotto un prato, standosene semplicemente al computer e utilizzando un programma satellitare gratuito, facilmente rintracciabile sul motore di ricerca: Google Earth. Selezionando una zona specifica, è possibile compiere il “sorvolo” di campi, boschi e radure, alla ricerca dei segni geometrici di antichi edifici sepolti. L’erba, come ben sappiamo, resta verde e florida nei punti di terreno libero, mentre ingiallisce più facilmente o cresce più stentatamente nei punti in corrispondenza con muri sepolti. E questi muri si rivelano sul terreno, proprio come fossero progetti architettonici, sul campo verde.

E’ stato in questo modo che un gruppo di ricercatori inglesi ha individuato le strutture sepolte e si è giunti allo scavo effettuato dalla Kent Archaeological Society con volontari della comunità locale. La scoperta è avvenuta nella zona del North Downs, una catena di colline calcaree nel sud dell’Inghilterra.


Grazie all’identificazione del luogo e all’indagine di scavo sono così state portate alle luce le fondamenta murarie della villa principale, un pilastro dell’ipocausto – il sistema di riscaldamento a pavimento, centralizzato – Tra i reperti anche un ornamento per cintura a forma di anfora, che gli archeologi inglesi fanno risalire al 375 d.C. circa, una piccola chiave romano-britannica, due monete del IV secolo d.C., ceramiche e intonaco murale dalla villa principale. Ma le indagini sono solo iniziate e proseguiranno nei prossimi mesi.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia