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Il culto del fuoco e le feste delle fiamme in Abruzzo studiati, tutelati e rilanciati dalla Soprintendenza


Foto: Roberto Monasterio, Le farchie accese nel piazzale della Chiesa di Sant’Antonio, 2009, fotografia digitale

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Chieti e Pescara, la Soprintendenza ABAP province di L’Aquila e Teramo e ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione lavorano al progetto “FESTE DEI FUOCHI IN ABRUZZO”, operazione di archeo-antropologia finalizzata allo studio e alla conservazione o al recupero di antiche consuetudini.

Il progetto è stato avviato nel 2019 dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara, allo scopo di approfondire alcuni elementi del patrimonio immateriale legati tra loro dalla presenza del fuoco all’interno del contesto rituale; il fuoco, infatti, caratterizza numerosi rituali ed eventi festivi che hanno luogo in periodi differenti dell’anno in varie località abruzzesi.

“Seguendo il calendario festivo – dicono in Soprintendenza – abbiamo iniziato a documentare quelle feste che, sul territorio regionale, ci sono apparse rappresentative relativamente alla presenza dell’elemento fuoco. Dalla ricognizione condotta sul territorio emerge come il fuoco sia elemento che caratterizza un’ampia serie di rituali festivi in varie fasi calendariali; concentrato principalmente nelle feste dell’autunno avanzato e dell’inverno pieno, il fuoco ricorre anche in alcune ritualità primaverili ed estive. L’uso dei fuochi solstiziali non è più attestato in questi territori (a meno che non si vogliano accostare a tale uso i fuochi del Natale allestiti a Pescasseroli e Crognaleto); ciò nonostante, va registrato da qualche anno il ritorno, in forma di riproposta, dei fuochi della notte di San Giovanni nell’area costiera della regione”.