Considerato come uno degli ispiratori della poetica surrealista, il simbolista Redon ha lavorato molto spesso alla proiezione di materiale che emerge dalla psiche e, soprattutto, dal serbatoio dell’incubo.
Presentiamo qui Il ragno che sorride, una litografia del 1888. Basandosi sulla diffusa aracnofobia, l’autore evoca una presenza diabolica dotata d’un sorriso sardonico che consegna l’aracnide alle proiezioni dell’inferno. Da sottolineare il folto pelo della “bestia” che si collega, in quelli che saranno i termini delle letture freudiane, al vello pubico, quindi alle tentazioni del peccato.
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Il ragno che sorride di Odilon Redon, una proiezione della psiche e del pube
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