Lo specchio distrutto durante il funerale etrusco. Il significato di questa azione rituale

Nella mostra “Gli Etruschi di Casenovole. Passato remoto di una comunità” sono esposti i materiali della necropoli di Casenovole, scoperta nel territorio vicino Civitella Paganico, e prova a restituire, così, la complessità di un contesto poco noto, in un territorio che solo negli ultimi anni ha iniziato a ricevere le giuste attenzioni dal mondo scientifico grazie ad una serie di indagini condotte da ricercatori di diversi Enti e Istituti

“Attraverso lo specchio….e quel che gli archeologi vi trovarono. – scrive il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma – Parafrasando il titolo di un celebre racconto di Lewis Carrol, oggi parliamo di uno specchio di bronzo rinvenuto nella Tomba 1 della necropoli di Casenovole. All’interno della camera funeraria gli archeologi hanno rinvenuto ben tre specchi ma l’oggetto di cui parliamo oggi presenta delle vistose alterazioni.
Come si può vedere nella foto i bordi laterali hanno infatti subito una vistosa alterazione, risultando ripiegati verso l’interno. Tale modifica non si è prodotta con la lunga permanenza nel terreno o durante le operazioni di scavo ma venne realizzata intenzionalmente al momento della sua deposizione. Si tratta di una pratica ben attestata fin dalla protostoria, la cosiddetta “defunzionalizzazione” rituale di un oggetto solitamente utilizzato come parte del corredo funerario. Rendendo inservibile l’oggetto e impedendone un possibile riutilizzo lo si voleva consacrare definitivamente alla tomba e alla sfera funeraria.
La mostra vi aspetta al museo fino all’8 Gennaio, venite a trovarci”.

Nella mostra “Gli Etruschi di Casenovole. Passato remoto di una comunità” sono esposti i materiali della necropoli di Casenovole, scoperta nel territorio vicino Civitella Paganico, e prova a restituire, così, la complessità di un contesto poco noto, in un territorio che solo negli ultimi anni ha iniziato a ricevere le giuste attenzioni dal mondo scientifico grazie ad una serie di indagini condotte da ricercatori di diversi Enti e Istituti.

La mostra organizzata dal Maam, sviluppa un percorso di visita articolato in quattro distinti spazi, declinato in modo diverso a seconda degli ambienti. Grazie all’alternanza di supporti informativi e infografica, reperti, supporti e approfondimenti multimediali, il visitatore può ripercorrere lo sviluppo della necropoli dal IV al III secolo a.C. nel contesto della Valle dell’Ombrone e dei territori limitrofi, in relazione alle dinamiche di occupazione territoriale delle grandi città etrusche (Roselle, Chiusi e Volterra).

L’obiettivo è quello di illustrare, grazie a ricostruzioni in scala 1:1, la disposizione dei corredi nei sepolcri e l’associazione con i cinerari rinvenuti. Al suo ingresso, il visitatore è subito proiettato nella necropoli di Casenovole e nel contesto storico di riferimento. La time laps permetterà non solo di definire le principali tappe della società etrusca, ma soprattutto permetterà di collocare la vicenda storica della necropoli di Casenovole nel contesto generale dell’Etruria. Nella sala 1, a destra dell’ingresso, sono esposti i materiali delle tombe 3, 7 e 11. Nella stessa stanza si può vedere la porta in pietra della tomba 7 e una selezione di materiali dalla tomba 11. Nella stanza 2, a sinistra dell’ingresso, nelle vetrine a muro saranno esposte le tombe 6, 9 e 10 e, in una ricostruzione in scala 1:1, la tomba 1.

Chiude il percorso una stanza dedicata ad approfondimenti multimediali: un video con interviste a storici, archeologi, volontari o semplici appassionati che hanno partecipato al progetto e, a seguire, un video con il volto ricostruito di due individui, un uomo e una donna. La mostra sarà aperta fino all’8 gennaio 2023, aperta tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10.30 alle 18.30, il giovedì dalle 10.30 alle 23.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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