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Messaline, Cleopatre, Sabine discinte, schiave, ragazze alla toilette. Ottocento e pretesti colti per uomini. Video


 

Messaline, Cleopatre nude, Sabine discinte, schiave in vendita, harem, mogli alla toilette.  L?ottocento era ossessionato da questa immagini che, rese con teatralità e sottolineate come avvenimenti storici, riuscivano a passare tra le maglie della pubblica disapprovazione. Tra i cantori di questo mondo del nudo in pose plastiche e teatrali vi fu Jean-André Rixens, pittore nato a Saint-Gaudens (Haute-Garonne) nel 1846. Rixens ha frequentato l’Università di Saint-Gaudens e, nel 1860, è entrato nella Scuola di Belle Arti di Tolosa. Ha iniziato a dipingere manifesti commerciali e copie di dipinti per finanziare i suoi studi. Nel 1866 vinse il secondo premio della città di Tolosa, una borsa di studio che gli permise di continuare a studiare per tre anni presso la Scuola di Belle Arti di Tolosa. Parigi, dove il suo insegnante era il pittore Yvon, uno specialista nella pittura di storia militare. Nel 1867 fu ammesso nello studio di Jean-Léon Gérôme, rappresentante dell’arte ufficiale dove completò la sua formazione artistica. Divenne amico del pittore Roll (1846-1919), un’altra importante figura del milieu artistico nella Terza Repubblica. Il suo obiettivo in questo momento era vincere il Premio di Roma, il cui prestigio era molto alto tra i giovani artisti dell’epoca. Nel 1870 si presentò al premio con la morte di Messalina. Il suo tentativo fu inutile. Nel 1873, vinse il secondo gran premio con Super Flumina Babylonis, che lo stato acquistò e inviò a Saint-Gaudens. L’artista ha poi assicurato il suo riconoscimento con dipinti di storia. In molti casi una storia un po’ malandrina, in quanto non manca di venire incontro agli episodi piccanti del passato. Bel pretesto per non offendere la moralità e dipingere scene molto sensuali.

Repubblicano convinto, partecipò alla decorazione di monumenti pubblici varata dalla Terza Repubblica. Durante la guerra del 1914-1918, si rifugiò a Saint-Bertrand de Comminges, dove restaurò il vecchio
palazzo episcopale. Da questo momento si dedica principalmente alla pittura di paesaggi e realizza alcuni dipinti impressionisti. Nel 1925, morì a Parigi.