In occasione del progetto di ricostruzione della guglia della basilica di Saint-Denis, uno scavo archeologico preventivo prescritto dal DRAC dell’Île-de-France è realizzato congiuntamente dall’Ufficio del patrimonio archeologico del dipartimento di Seine-Saint-Denis, l’Unità di Archeologia del Comune di Saint-Denis e l’Inrap. La ricerca consente di seguire l’evoluzione dell’insieme architettonico nell’arco di quasi un millennio, di comprendere l’ubicazione dei vari spazi funerari e di caratterizzare la popolazione.
“Costruita sul sito di un cimitero, luogo di sepoltura di Saint Denis, vescovo missionario, martirizzato intorno al 250, la basilica divenne una necropoli reale dalle origini della regalità francese poiché la regina Arégonde, nuora di Clodoveo I, riposa, come fare le tombe di 43 re, 32 regine e 10 servitori della monarchia, da Dagoberto I a Luigi XVIII. – dicono gli archeologi dell’Inrap – L’abate Suger vi apportò profonde modifiche nel XII secolo, tra cui il massiccio occidentale e l’abside, facendo di questo capolavoro architettonico un’importante opera d’arte gotica. Fu completato nel XIII secolo sotto il regno di San Luigi. Proprietà dello Stato, la basilica è stata classificata come monumento storico dall’elenco nel 1862. Fu elevata nel 1966 al rango di cattedrale”.
Gli archeologi stanno attualmente lavorando all’interno e all’esterno della basilica. “Stiamo portando alla luce un’occupazione funeraria molto densa (sono state scavate quasi 200 tombe), della fine del V secolo con resti merovingi e carolingi, alcuni dei quali anteriori alla costruzione dell’edificio. Le sepolture durano fino alla fine del periodo medievale. Ad oggi sono stati rinvenuti una sessantina di sarcofagi in gesso, prevalentemente di epoca merovingia (V – VII secolo ) e in eccezionale stato di conservazione (il loro numero definitivo potrebbe avvicinarsi al centinaio). I sarcofagi merovingi sono organizzati in file successive ed è stata messa in luce una galleria funeraria. I tini in gesso recano numerose decorazioni modanate alle pareti. Queste sepolture sono organizzate in settori. A volte presentano oggetti metallici che stavano sugli abiti. Questa distribuzione e queste caratteristiche rivelano certamente distinzioni sociali e la presenza di un’aristocrazia e di una popolazione monastica”.