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Noa Noa. Il libro con immagini di Gauguin. In Polinesia. Profumo. Sfoglia qui il carnet


Insofferente agli schemi, Gauguin cerca un mondo diverso da quello della borghesia noiosa e degli obblighi sociali e linguistici imposti dalla modernità. Pur partendo dall’imprsessionismo, avverte la necessità di lasciare le sensazioni per riportare la pittura al centro del mito e del simbolo. L’arte, a giudizio di Gauguin e dei simbolisti, deve svelare ciò che sta al di là delle apparenze . L’uomo contemporaneo, anche secondo Gauguin, ha perduto quella capacità visionaria di accedere a verità superiori che appartengono ai popoli meno gravati da schemi culturali vessatori. Il suo fondamentalmente è un pensiero rousseauiano. Così si immerge nel villaggio antico di Pont Aven, nel nord della Francia, dove il tempo tecnologico non è mai giunto. E la gente vive a contatto diretto con lo Spirito, con i santi e con Dio. Quindi, alla ricerca di orizzonti edenici, viaggia nell’oceano in direzione delle isole tropicali. Per Gauguin, Thaiti è un’esperienza decisiva, che riconduce a un mondo fatto di istinto, di ritmi naturali e di silenzi. Nel 1893, di ritorno dal primo viaggio in Polinesia, Gauguin affida le sue impressioni alle pagine di un diario che intitola semplicemente “Noa Noa”, cioè profumo. Il carnet si compone di analisi di momenti di vita polinesiana e di minuscole ma autentiche opere d’arte che costituiscono, non solo un piano illustrativo, ma un percorso parallelo, nel significato. Noa Noa è pertanto uno splendido libro d’artista. Da sfogliare. Qui sotto.