Con metal detector trova un tesoro sotto l'erba. Bronzi, spada nella guaina, sonaglio di 2900 anni fa

Grande è stata la sorpresa di tutti quando, nella terra, sotto i resti di un antichissimo assito, è apparsa una spada di bronzo, ancora infilata nella guaina di cuoio, conservato, per circa tre millenni, grazie a particolari qualità del terreno e alla protezione offerta da alcune assi. Molto interessanti anche le borchie metalliche delle ruote di un carro, materiali lignei e di cuoio, cinturini decorati, anelli e un sonaglio bronzeo, da cavallo, il primo trovato in Scozia - relativamente a quell'epoca - e il terzo nel Regno Unito
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Spuntano i tesori dall'anfiteatro romano scoperto da poco a Volterra, sotto un terreno agricolo

Agosto 2020. "il caldo ci uccide, ma le soddisfazioni sono tante! - dice l'archeologa Elena Sorge - Oltre alle solite meravigliose canalizzazioni, stiamo scendendo verso l'arena su un lato mentre dall'altra parte stiamo scavando il primo ordine... vediamo vediamo...". Il terreno inizia ad offrire, oltre alle strutture dell'anfiteatro, monete ed altri manufatti antichissimi
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Caravaggio punì se stesso. Dopo l’omicidio si dipinse sia come Davide e che come Golia. Vittima-carnefice

Bellori (1672) non si cura dei lineamenti di David e indica come autoritratto solo la testa di Golia. "Se Manilli avesse guardato con più attenzione l’autoritratto del pittore che compare nel Martirio di San Matteo in San Luigi dei Francesi, sulla sinistra - scrive Claudia Renzi - "avrebbe notato che, barba a parte, Caravaggio ritrasse sé stesso nel David. Perché? Perché il giovane guarda la sua vittima con aria dolente, con l’aria di chi sa che il male a volte si commette senza intenzione. L’artista si è dunque autoritratto come vittima e come carnefice, sdoppiando due lati della sua anima".
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Venezia riparte dalla certezze di Henri-Cartier Bresson. Il nostro scatto libero. L'obiettivo centrato

“Le mie foto sono lì, io non le commento, non ho niente da dire. Si parla fin troppo, si pensa troppo. Ci sono scuole per qualsiasi cosa, dove si impara di tutto e alla fine non si sa niente, non è impensabile. Ci vuole un certo bagaglio intellettuale… La cosa meravigliosa della fotografia intuiva, la fotografia dal vero, è la reazione personale, questa reazione vitale, per cui sei fino in fondo te stesso e allo stesso tempo ti dimentichi di te stesso per interrogare la realtà o per cercare di comprenderla”
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Non ci sono dubbi. Il corpo sepolto al Pantheon è quello di Raffaello. Dal teschio alla scultura 3d

La ricerca, condotta dal Centro di Antropologia molecolare per lo studio del DNA antico, Dipartimento di Biologia dell'Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, in collaborazione con la Fondazione Vigamus e l'Accademia Raffaello di Urbino, apre la strada a possibili futuri studi molecolari sui resti scheletrici, volti a convalidare l’identità dell’artista e a determinare alcuni caratteri del personaggio correlati con il Dna. Il lavoro scientifico completo della ricostruzione facciale 3D sarà prossimamente sottoposto per la pubblicazione alla rivista “Nature”
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L'architetto e storico dell'arte Jean-Marc Bonfils riprende l'esplosione di Beirut e muore. L'ultimo video

Poco dopo la prima esplosione nei magazzini del porto di Beirut, Jean Marc Bonfils, 57enne di origine francese - si era affacciato al balcone, con un telefonino, riprendendo la scena e postandola su facebook. Una seconda deflagrazione. violentissima, ha investito il palazzo. che egli stesso aveva progettato e per il quale era stato insignito del premio di architettura internazionale, l'Asia architectur award 2015. I suoi lavori erano particolarmente apprezzati per le sua straordinaria capacità di far germinare la contemporaneità dall'architettura dall'antico, con particolare riferimento al substrato libanese e medioriental
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Van Gogh passò in questo punto l'ultima giornata di pittura. Dipinse radici attorte. La scoperta

Non si allontanò troppo dal centro abitato, quell'ultimo giorno, Van Gogh. Posò il proprio cavalletto in via Daubigny, ad Auvers sur l'Oise, un piccolo centro a una trentina di chilometri da Parigi, dove si era trasferito da alcuni mesi dopo aver lasciato la Provenza. Uno studioso di Van Gogh avrebbe trovato il punto esatto in cui l'artista lavorò a quello che viene ritenuto il suo ultimo quadro, Le radici, un'opera rettangolare formata, a livello della tela, dall'accostamento di due quadrati; un formato singolare - che caratterizza altre sue opere dell'ultimo periodo - in cui era possibile dirigersi verso l'astratto e il presagio dell'informale
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Trovato un tesoro d'arte sotto i mosaici e nel pozzetto. Gli affreschi dei primi abitanti della laguna di Venezia

Nel IX secolo i pannelli erano incorniciati da festoni decorati con cornucopie contrapposte, melograni e animali simbolici. Lo stile porta a pensare che essi fossero molto vicino alla cultura longobarda e carolingia e che meno risentissero dell'influsso bizantino.Queste decorazioni si integravano con un arredo architettonico e plastico di elevata qualità (cibori, altari, stipiti, plutei) che, riusati, in molti casi risultano ancora essere all'interno della chiesa. Due nuovissimi frammenti di un ciborio di IX secolo sono emersi proprio durante questa campagna di restauri
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Raffaello retroilluminato. La "mostra impossibile" di Urbino riunisce tutte la opere del maestro

Ferdinando Bologna, che ha curato la selezione e il catalogo delle opere di Raffaello in mostra, sosteneva: “Le Mostre impossibili consentono una più approfondita conoscenza delle opere ed un accostamento, per confronto, di opere che sono normalmente lontanissime fra di loro. Soprattutto, questa nuova generazione di riproduzioni d'arte, ad altissima definizione e a grandezza naturale, consente un approccio agli originali che gli originali stessi, nelle condizioni in cui normalmente si trovano, sia nei musei sia nelle sedi proprie, non consentono“. Infatti le riproduzioni sono stampate su un tessuto trasparente e retroilluminate e questa soluzione, oltre a conferire una particolare suggestione ai dipinti, consente di cogliere dettagli e sfumature difficilmente apprezzabili nelle tele originali ad occhio nudo o nelle riproduzioni a stampa.
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Distrutto. Com'era il quadro di Flandrin che era stato dipinto in Italia e destinato alla cattedrale di Nantes

"Il quadro andato distrutto - ha detto Stéphane Paccoud, Conservatore capo del Musée des Beaux-Arts de Lyon - è un'opera importante nella carriera del pittore e offre un lato toccante, poichè il soggetto del risanamento dei ciechi, indicato dalla diocesi di Nantes, lo riguardava direttamente. All'epoca, il pittore aveva gravi problemi agli occhi e temeva di diventare cieco". Sempre a Roma, nello stesso anno - 1836 - dipinse il Giovane nudo seduto sulla riva del mare, una delle sue opere più rinomate. oggi al Museo del Louvre.
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