La tecnica di Van Gogh – Guarda qui con la super-lente elettronica

Il quadro fu realizzato sur le motif - cioè di fronte al soggetto - nei pressi del manicomio di Saint Remy, nel Midi francese, dove l'artista si sarebbe tolto la vita l'anno successivo. L'opera è presa in un momento di transizione dalla luce all'oscurità e i colori preparati sono i primari: il blu e il giallo - che compongono la tessitura cromatica principale della tela. una punta di rosso e di nero. Giallo e blu, che sono i colori dominanti nel dipinto vengono lavorati dal pittore, nella stessa tela, in modo diverso. Osserviamo le piante con con chiama verde-blu, davanti al piccolo nucleo architettonico.
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Un tuffo dove il sogno è più blu, in Veneto le grandi utopie pittoriche degli anni Settanta

Tutto ha inizio quattro decenni orsono a san Martino di Lupari, quando un gruppo di ardimentosi collezionisti e appassionati d’arte decide di dare vita a una Biennale di arte contemporanea che sarà curata ininterrottamente dal 1971 al 1986 dall’artista Edoer Agostini. C’è da non crederci - sembrerebbe un’idea strampalata - eppure l’iniziativa funziona e ha pure successo, catapultando d’un balzo un piccolo paese della provincia sonnacchiosa nel bel mezzo della contemporaneità più sperimentale.
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Quando lo spirito vince la materia: omaggio a Goffredo Parise

Nel Museo del Paesaggio di Boccafossa, l’esposizione articolata in quattro sezioni, ne ospita una in particolare (“Esperienze parallele”) dedicata a Ezio Gribaudo, forse la più riuscita; qui sono presenti anche le opere realizzate dall’artista durante un viaggio compiuto nel 1961 in compagnia dell’amico Lucio Fontana. Il ciclo pittorico s’intitola “Diario di New York”, e nel catalogo si adombra una credibile relazione, quasi una suggestione diretta, con i reportage scritti da Parise per il Corriere della Sera in occasione di un analogo viaggio negli Stati Uniti, da costa a costa con sosta a New York, datato anch’esso 1961.
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Quando Schad il dadaista inventò il collage dipinto dai raggi del sole

Nel 1915, Schad si trasferisce in Svizzera, ed entra in contatto con i dadaisti. Conosce Arp, Ball, Picabia. Presto diviene egli stesso una figura di primo piano del movimento: dipinge, esegue xilografie ed assemblage in legno policromo, fonda con Walter Serner la rivista Sirius. Ed inventa le celebri schadografie.
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