Rembrandt fu uno dei pittori che maggiormente osservarono se stessi, come se volesse scrutare la propria identità. Atteggiamento moderno, probabilmente originato da un pensiero malinconico e di instabilità emotiva. I grandi artisti, fino a quel momento, avevano utilizzato l’autoritratto soprattutto come una presenza attributiva all’interno dei dipinti o per aderire a qualche richiesta di accademie pittoriche, dalle quali erano celebrati. Per trovare un autoritrattista parimente ossessivo e compulsivo, bisogna forse fare un balzo nei secoli e giungere, tra i nomi più noti, a Van Gogh. Le tecniche di animazione attraverso sovrapposizione e dissolvenza degli autoritratti non è soltanto una curiosità permessa dalla tecnologia. Consente infatti di comprendere meglio, nella mutevolezza delle espressioni che seguono comunque uno stesso canone, suggerito dalla personalità, l’atteggiamento del pittore e il modo vedere sé e il mondo.
Rembrandt si fa i selfie. Ecco gli autoritratti del pittore, in movimento. Guardali, che espressioni! Video
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