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Romani de Roma. Cos’hanno trovato gli archeologi in una mansio dell’Impero Romano in Spagna. Argento e fede latina



L’Assessorato alla Cultura della Generalitat Valenciana ha reso pubblica la scoperta – e il restauro – nel sito archeologico di Hostalot-Idlum, nel comune di Vilanova d’Alcolea, a Castellón, di una spilla d’argento di epoca romana che gli esperti hanno datato al II secolo. La fibula, utilizzata per l’abbigliamento, presenta Romolo e Remo allattati dalla Lupa. E’ ancora perfettamente integra. E presenta la parte di chiusura perfettamente integra e funzionante, parte che risulta quasi sempre danneggiata o mancante in simili reperti. Ciò che è eccezionale, in questo ritrovamento, è l’assoluta fede capitolina. Pare quasi che chi la portasse volesse sottolineare la propria origine romanissima. Un’altra ipotesi è collegata al fatto che la mansio – una sorta di hotel con stazione di servizio e servizio di posta, gestita dal governo romano – potrebbe aver voluto, per il personale, insegne che ricordassero ai viaggiatori la patria lontana.

Secondo l’archeologo responsabile dello scavo, Josep Carbó, si tratta di un pezzo “eccezionale” per la sua rarità e qualità, poiché sono pochissimi i pezzi di questo tipo studiati.

Nel Palazzo Ildum, come è noto anche questo sito di Vilanova, sono stati rinvenuti alcuni dei reperti archeologici di epoca romana più significativi degli ultimi decenni nella Comunità Valenciana. Secondo gli studiosi spagnoli, il luogo ospitava proprio una mansio di evidenza pubblica e non uno degli ostelli minori che erano stazioni inferiori di sosta, in buona parte gestite da privati. Qui si poteva soggiornare secondo gli standard migliori stabiliti da Roma. Si potevano cambiare i cavalli. Ci si poteva lavare, rinfrescare, cambiare, rifocillare e ritemprarsi in attesa di una nuova tappa. In tutta sicurezza poichè, certo, tra il personale di servizio c’erano guardie ben selezionate.

Nell’area sono stati trovati resti di attività produttive, di una villa – probabilmente la mansio – e resti di un impianto termale.

Secondo gli archeologi spagnoli, l’edificio nel quale è stata trovata la spilla con la Lupa e i gemelli dovrebbe essere stato costruito contemporaneamente alla Via Augusta, accanto alla quale si trova, tra gli anni 15 e 7 a.C. e potrebbe essere stato frequentato e abitato fino al V o addirittura VI secolo d.C. Nel XVI secolo, sui resti romani, all’incrocio del Camino Real, fu costruito un ostello, che diede il nome a questo sito. Forse in continuità con il passato del luogo.

L’identificazione dell’Hostalot con la posta romana di Ildvm, venne avanzata nel 1923 dall’archeologo José Senent, ed è stata rafforzata negli anni ’90, dalla scoperta della pietra miliare meglio conservata nel territorio valenciano. Questa è alta 2,72 metri, risale agli anni 213-214 ed è dedicato all’imperatore Caracalla.