Salman, amico fraterno e collaboratore amato, racconta Boetti con foto e opere

Un libro e una mostra. Salman Ali conobbe Boetti nel 1971 a Kabul dove l’artista aveva aperto il famoso One hotel, albergo nel quale l'afgano impiego. Lo seguì poi a Roma
31.01.1975, Alighiero Boetti, Salman Ali nello studio – Photo©Giorgio Colombo.

Lui di origine afgana, lui uno dei maggiori artisti del Novecento. È una storia di convivenza familiare quella che, per la prima volta, Salman Ali racconta nella sua autobiografia edita da Forma. Un approfondito, vivido racconto in prima persona, con cui Salman Ali ritraccia la sua vita, aneddoti e curiosità dei 23 anni passati accanto ad Alighiero Boetti. Il Racconto è accompagnato da immagini sino ad ora in gran parte private, e seguito da alcuni brevi contributi a firma di Bruno Corà, Giorgio Colombo e Clino Castelli.

25.03.1987, Salman Ali, Alighiero Boetti, inaugurazione mostra Galleria Stein – Photo©Giorgio Colombo.

L’uscita dell’autobiografia di Salman Ali diventa fortunata occasione per una mostra che ha titolo per essere definita come “evento” nel mondo dell’arte: a Milano, Tornabuoni Arte presenta, infatti, la collezione privata di Salman Ali, frutto di regali da parte dell’amico fraterno Boetti, lavori di altissima qualità che testimoniano l’affetto dell’artista per il suo collaboratore ed amico più stretto.
Alighiero Boetti, Mappa, 1990, ricamo su tessuto, cm 118×220.

Alcune di queste opere sono già state esposte in musei internazionali ma questa sarà la prima volta in cui si potranno ammirare tutte insieme.
Tornabuoni Arte presenta la collezione di queste opere insieme ad una straordinaria selezione di fotografie di Salman Ali nei momenti di vita privata e nei viaggi accanto a Boetti. In molti casi si tratta di fotografie, alcune molto note, altre inedite, scattate, tra gli altri, da Giorgio Colombo che permettono di raccontare la straordinaria vicenda dell’uomo più vicino ad Alighiero Boetti e del rapporto con lo stesso artista.
Alighiero Boetti, Segno e disegno, 1994, ricamo su tessuto, cm 28,3×29.

Salman Ali conobbe Boetti nel 1971 a Kabul dove l’artista aveva aperto il famoso One hotel, albergo nel quale Salman trovò velocemente un impiego.
Alighiero Boetti, Seicentoventicinque lettere dai cento colori del mondo nel mese di marzo dell’anno mille, 1989, ricamo su tessuto, cm 101,7×103,5.

Nel 1973 Boetti propose a Salman Ali di seguirlo a Roma. Da quel momento Salman Ali ha vissuto costantemente accanto a Alighiero Boetti e la sua famiglia, diventando molto più di un semplice assistente: un membro della famiglia.
31.01.1975, Alighiero Boeti, Annemarie Sauzeau Boetti, Agata Boetti, Matteo Boetti – Photo©Giorgio Colombo.

Si occupava della famiglia, dei bambini, della casa; seguiva Boetti nei suoi viaggi e nel suo studio dove garantiva ordine perché “tutto andasse bene e che capo fosse tranquillo”, come ricorda lo stesso Salman.
Testimone dell’intera vicenda umana e professionale dell’artista torinese, Salman Ali è ancora oggi indissolubilmente legato alla famiglia Boetti e a tutto il “mondo di Boetti”.

Orari galleria:
lunedì 15.00-19.00 | martedì/sabato 10.00-13.00 e 15.00-19.00

Contatti:
E-mail: milano@tornabuoniarte.it – info@tornabuoniarte.it
Tel.: + 39 026554841

Indirizzo:
Via Fatebenefratelli 34-36 – 20121, Milano

Ufficio stampa
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo

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Maurizio Bernardelli Curuz
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