La spedizione archeologica egiziana-tedesca-austriaca, che lavora alla tomba della regina Maret Neth, nella regione di Umm Al-Kabaab di Apidos, a Sohag, ha scoperto centinaia di barattoli mai aperti, contenenti resti di vino oltre a trovare un’importante collezione di depositi funebri. Trovati anche, rinsecchiti, ma praticamente intatti, i vinaccioli, cioè i semi dell’uva. Lo comunica ora il Ministero egiziano del Turismo e dell’Archeologia. Queste viti dell’Antico Egitto potranno essere “clonate”?
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Sohag, il luogo presso il quale è stata trovata la tomba della regina, è una città dell’Egitto centrale, capoluogo del governatorato omonimo. La città è situata sulla riva occidentale del Nilo, 100 km a sud di Asyūṭ, di fronte ad Akhmim, sulla riva orientale.
Mustafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo di Archeologia, sottolinea che il deposito scoperto è grande e in buone condizioni di conservazione, e che i resti del vino all’interno della ceramica hanno circa 5.000 anni.
Dietersh Rao, direttore dell’Istituto tedesco del Cairo, ha dichiarato che gli scavi svelano nuove informazioni storiche sulla vita della regina e sul suo regno, e che uno studio delle iscrizioni di una delle targhe presenti all’interno del cimitero ha mostrato che la regina aveva un’importante posizione operativa nella macchina dello Stato, in quanto era responsabile degli uffici del governo centrale.
La tomba della regina Maret Neth è stata costruita con mattoni grezzi, argilla e tavole di legno. Nelle adiacenze c’è anche anche un gruppo di 41 tombe riservate agli uomini della sua scorta. I suoi collaboratori venivano progressivamente sepolti qui, ricomponendo, la primaria unità della Corte.