Studiata una cintura da parto del Rinascimento. Figure magiche e tracce di umore uterino. Come veniva usata

La cintura da parto o cintura maieutica è coperta di invocazioni cristiane di carattere apotropaico che chiedono l'intercessione alla Beata Vergine e ai martiri Ciro e Giulita di Tarso. Tra le immagini religiose, la ferita sanguinante di Cristo, la Santa Croce e la croce a Tau di Sant'Antonio e di San Francesco. Indagini molecolari testimoniano l'uso ostetrico dell'oggetto magico. Trovate tracce di miele, latte, uova e cereali, ma anche liquidi vaginali

 

Parti dipinte della cintura maieutica conservata alla Wellcome Collection di Londra

Una pergamena lunga più di 3 metri, con illustrazioni e immagini magiche, nonchè con ritratti schematici di santi veniva utilizzata, durante il Rinascimento, nel corso del parto per proteggere mamma e bambino. L’uso pratico e magico della pergamena stessa – di cui parlano fonti di medicina antica – è stato confermato dalle analisi sui materiali biologico trovati sulla lunga fascia conservata alla Wellcome Collection di Londra.
Grazie ad un’indagine biomolecolare, sulla pelle, sono state trovate tracce di miele, latte, uova e cereali, ma anche fluidi vaginali, indicando chiaramente “l’uso attivo durante il parto”, ha spiegato Sarah Fiddyment, ricercatrice del McDonald Institute for Ricerca archeologica presso l’Università di Cambridge. La cintura da parto o cintura maieutica era ricoperta di invocazioni cristiane di carattere apotropaico che chiedono l’intercessione alla Beata Vergine e ai martiri Ciro e Giulita di Tarso. Tra le immagini religiose, la ferita sanguinante di Cristo, la Santa Croce e la croce a Tau di Sant’Antonio e di San Francesco.
La lunghezza della pelle di pecora – 3 metri e 30 centimetri – lascerebbe pensare a un uso misto del talismano. Non è escluso che, a quell’epoca, la cintura fosse elastica e che potesse anche avere una funzione ostetrica. Stringendola alla parte superiore dell’addome avrebbe compresso il nascituro verso il basso, favorendone la nascita.

Di seguito, lo studio completo pubblicato da Royal Society
royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rsos.202055

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia