Arte e pittura nel cinema d’autore

La pittura secondo Luchino Visconti

La “pittoricità” di Visconti non si trova solo nel contesto stilistico dei film, ma anche, come elemento critico, nelle citazioni dirette di quadri famosi. In Rocco e i suoi fratelli (1960) sorprende una serie di riproduzioni di pitture del Rinascimento, non motivate dalla trama, passate sullo schermo di un televisore per “accusare la differenza tra la realtà dell’arte e la degradazione della vita”
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Kubrick, le scene dei suoi film ispirate ai grandi quadri di Van Gogh, Füssli, Hogarth, Balthus e Rinascimento

I riferimenti all’arte possono quindi richiamare temi e contenuti collegati a determinate opere, oppure evocare parallelismi tra le opere citate e le situazioni narrate nel film; ad esempio, la Pop art costituisce in Arancia meccanica l’esemplificazione dell’asservimento consumistico all’origine delle devianze del protagonista, mentre in Barry Lyndon i “quadri” che il regista mette in scena hanno la funzione di elementi di mediazione fra il presente ed il passato, una macchina del tempo per raggiungere un’epoca distante, e, contestualmente, nella loro lontananza e fissità, alludono all’impossibilità di un approccio vero e profondo con la Storia, di cui è disponibile solo la rappresentazione.
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Hopper e la casa di Psyco: analisi pittorica e influenze filmiche

Il pittore americano fu influenzato dal cinema, per poi influenzare a propria volta con le sue opere molti grandi registi: da Hitchcock a Wenders, da Jarmusch a Lynch e Robert Altman. E’ l’America la protagonista della pittura di Hopper, col suo messaggio iniziatico, quasi fideistico di promozione individuale, di felicità possibile per tutti; l’America ordinaria del XX secolo, sintetizzata in chiave anti-drammatica di pacatezza atemporale, coi suoi silenzi monumentali, con le americanissime location, dove il quotidiano si sublima in esperienza real-pop, dove l’aspettativa, semplice frammento di un racconto di cui non è dato conoscere la trama, non prevede necessariamente un esito. Una realtà ottimistica che facilmente esclude.
Edward Hopper, New York Movie, particolare
Edward Hopper,
New York Movie, particolare
Edward Hopper, New York Office, particolare
Edward Hopper, New York Office, particolare
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La pittura secondo Luchino Visconti

La “pittoricità” di Visconti non si trova solo nel contesto stilistico dei film, ma anche, come elemento critico, nelle citazioni dirette di quadri famosi. In Rocco e i suoi fratelli (1960) sorprende una serie di riproduzioni di pitture del Rinascimento, non motivate dalla trama, passate sullo schermo di un televisore per “accusare la differenza tra la realtà dell’arte e la degradazione della vita”
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