Cecco del Caravaggio la resurrezione

Cecco del Caravaggio: la Resurrezione iperrealista e metafisica rifiutata per scandalo

Fuori dagli schemi, privo di regole e certezze, tranne quella della data. Nel 1619-20 Cecco dipinge la Resurrezione destinata alla cappella della famiglia Guicciardini in Santa Felicita a Firenze. Egli è stato così fedele a ciò che i suoi occhi vedevano che nel quadro compaiono anche le pareti dello studio, e tutta la Resurrezione si mostra per ciò che è: una seduta di posa. Non c’è profondità, Cristo non si libra nell’aria, ma anzi, appoggia un piede ad una pedana. Particolari così clamorosi che non consentono di pensare ad un’ingenuità. Il confine che aveva tracciato il Merisi è stato superato.
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