Il tratto filosofico che domina l’ampio segmento d’ogni epoca incide in maniera vincolante nell’ambito della rappresentazione; e l’indicatore del cielo - come elemento scenografico maggiore, dotato del potere di irradiare luce e di permeare ogni angolo del dipinto - gioca un ruolo centrale nel delineare gli snodi del pensiero
Disegni di disastri e 171 profezie spaventose emergono dal Codice atlantico. Quale significato attribuire a quel percorso che configurava la fine del mondo? Un gioco colto offerto alla corte o una seria proiezione del collasso della società e della Terra?
Nel quadro in copertina avvertiamo, senza rendercene immediatamente conto, la verità sensoriale della scena. Sentiamo il freddo umido della neve e il calore odoroso di carbone della macchina, rabbrividiamo per la galaverna sugli alberi, ci consoliamo a fronte dei fari gialli del treno, che forano un paesaggio greve di foschia. Fari e fumo che entrano in contrasto, nel nostro orizzonte sensoriale, con l'acciaio freddo, incrostato di ghiaccio, disumano, della locomotiva e del convoglio.
Monet dipinse diverse volte i treni sia nell'atmosfera vagamente turneriana della stazione di Saint Lazare che all'aperto, cogliendo soprattutto vapori e fumi e introducendo il movimento nei paesaggi immoti.
Il dipinto intitolato Allegoria dell’immortalità è in realtà dedicato alla ricerca alchemica a Mantova. Tutti i simboli portano a un’identificazione certa nell’ambito dell’arte dei metalli. Ecco come sciogliere i nodi di questo quadro all’apparenza complesso. Realizzato da Giulio Romano negli anni successivi al 1520 - dopo la morte di Raffaello, di cui era il principale collaboratore, e già proiettato nella nuova, straordinaria avventura mantovana -, il dipinto sottoposto alla nostra indagine presenta un titolo non totalmente conforme al contenuto dell’opera: Allegoria dell’immortalità
Il norvegese Knud Baade (28 marzo 1808 - 24 novembre 1879) dipinse soprattutto ritratti e paesaggi notturni. Egli è particolarmente noto per i suoi dipinti al chiaro di luna che sono caratterizzati da forti contrasti drammatici tra luce e ombra. La sua poetica è romantica.Come ben ricordiamo la luna è presente come divinità lattescente misteriosa, in numerose opere dell'epoca. A partire dal nostro Leopardi, per passare al melodramma - "casta diva" - e a Beethoven, solo per citare autori e soggetti a noi più popolarmente vicini. La luna induce meditazioni, sogni ad occhi aperti, porta a un approfondimento del significato dell'umanità sulla terra. E, quand'è piena, diventa un'entità inquietante, a noi difficilmente percebile con l'intensità con la quale si presentava ai nostri antenati. La missione spaziale che portò l'uomo sul satellite ne ha appannato, in gran parte il suggestivo mito.
L’artista veneto utilizzò per la bergamasca Trinità un modello strutturale sotteso al dipinto che rivela la conoscenza della qabbala. I cerchi concentrici e altre geometrie che ordinano la pala nacquero dopo che Pico della Mirandola aveva tentato di dimostrare l’unità della mistica cristiana e di quella ebraica
Dalle pagine del raro Symbolisme de la nature, monsignor De la Bouillerie ci ricorda che le nubi nelle Sacre scritture rappresentano di volta in volta la vanità della vita, la luce soffusa della grazia, il mistero di Dio e della Parola rivelata. Osserviamo questi diversi modi di rappresentazione poichè essi risultano sempre un'espressione del Cielo e, pertanto, di Dio
Dischi luminosi, nubi a forma di sigaro, raggi intensi, navicelle che contengono uomini e donne appaiono, in alcuni casi, nei dipinti antichi. Ciò che gli ufologi ritengono testimonianza di una presenza aliena sono in realtà elementi allegorici sacri
I migliori pittori di nubi sono stati certamente gli artisti del Romanticismo inglese, come Turner e Constable. La ricerca della verità ottica, nei loro dipinti corrispondeva pianamente con l'individuazione di un arcano soprannaturale, un elemento vivido, una causa efficiente, il motore del mondo. E' per questo che i loro lavori offrono fumi e vapori dall'aria eloquente. La pittura impressionista ha invece colto cumuli e nembi in una connotazione puramente fisica
Nell'ambito della pittura di realtà, il cielo costituisce sempre un bel problema perché i neofiti sono abituati ad applicare le conseguenze di luoghi comuni. E cioè che il cielo è azzurro. Ciò non è completamente vero. La parte più alta dell'atmsofera è blu e il colore poi diviene, scendendo, sempre meno cupo, passando sì, ad un tratto dall'azzurro, fino a diventare biancastro, con un tocco di rosa e di azzurro, nella parte inferiore dell'atmosfera.In questi tutorial osserveremo come risolvere facilmente un nodo della pittura di verità. Interessante è l'uso di un pennello molto ampio per ottenere gradevoli sfumature nella scala digradante del blu.