Le scarpe nell’arte

Scarpe e seduzione nell’antichità. Dai sandali delle cortigiane con la scritta “Seguimi” agli stivaletti colorati

Nel mondo classico la foggia delle calzature costituiva spesso connotazione tipica di ben precise categorie sociali. Le caligae chiodate, ad esempio, erano usate prevalentemente dai soldati perché ideali per le lunghe marce, mentre i calcei, simili a bassi stivaletti e spesso vivacemente colorati se indossati dalle donne, connotavano le classi più elevate (patrizi, senatori e imperatori). Le fonti tramandano che le cortigiane, invece, erano solite indossare sandali che recavano, sul lato inferiore della suola, dei chiodini disposti in maniera tale da lasciare sul terreno un’impronta con la scritta “seguimi”
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L’impronta di un’elegante calzatura femminile romana trovata, con una firma, nell’antichissima fornace

La notizia di questi ritrovamenti, lanciata dalla Bbc, ha acceso l'immaginazione degli inglesi e degli storici. Qualche ricercatore avanza l'ipotesi che nelle fabbriche lavorasse anche personale alfabetizzato - se non colto - e che esistesse una manodopera femminile, che indossava eleganti calzature
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