Di Francesco, in quel buio c’e’ un barlume
Una formazione da architetto, alla scuola di Grassi e Portoghesi, poi il “gran passo” verso la pittura - L’artista cinquantenne “confessa” la passione per i giganti Michelangelo e Caravaggio, Delacroix e De Chirico, e dichiara: “Mi piace dar corpo a suggestioni profonde, derivanti da una poetica oscillante tra conoscenza e creatività” - Un messaggio di speranza: “L’arte più radicata è quella che aiuta a spezzare il vortice della solitudine, facendoci superare la convinzione che la morte sia dentro di noi”.
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