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Posts tagged as “Roberto Manescalchi”

Della capanna (ritrovata) di Piero della Francesca e degli insani restauri dei quadri

Basta il confronto tra il prima e il dopo. Ai musicanti, saltimbanchi e giocolieri che dalla città di Piero sembra si apprestino a salire sul pullman per Londra al seguito del predicatore di turno e o a beneficio di pentole e unguenti richiamati da improbabili espertissime sirene senza bibliografia (a me che sono piuttosto attento è sfuggita, ma posso sbagliare che tutto può essere) dico: non è l’Erasmus che sognavo per voi e mi sa più di inconsapevole marchetta che di erudizione

Manescalchi e Nutricati: “Tutti i dubbi da considerare sul presunto ritratto di Picasso attribuito a Modigliani”

Parte della critica sopravvaluta il ruolo che il pittore spagnolo poté esercitare sul livornese nell'ambito dell'esercizio primitivista In realtà Modì giunse a Parigi con tutto il bagaglio a posto. Il rapporto tra i due e le incongruenze del quadro che rappresenta Picasso, riscoperto negli anni Ottanta e autenticato dalla figlia dell'artista

figlia del toscano

Il guitto (Federico Fellini) abusivo in casa del Principe (Sigismondo Pandolfo Malatesta)

Sono talmente tante le cose vituperevoli attribuite a Sigismondo che se solo un decimo di esse fossero vere avrebbe diritto a sedere stabilmente tra gli dei dell’Olimpo. Eppure Sigismondo dimenticato e Federico sugli altari come si spiega? Sempre con “le leggi sulla stupidità umana” che nel frattempo è stato tradotto

LEONARDO IN TV | “Leonardo non dipinse la battaglia d’Anghiari”. Perchè? Ricerche convergono sulla tesi De Toni-Manescalchi

Le indagini sono raccolte nel volume, fresco di stampa, intitolato "La Sala Grande di Palazzo Vecchio e la Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Dalla configurazione architettonica all'apparato decorativo", pubblicato dalla casa editrice fiorentina Olschki nella collana 'Biblioteca Leonardiana. Studi e Documenti', a cura di Roberta Barsanti, Gianluca Belli, Emanuela Ferretti e Cecilia Frosinini. Ma anni fa, due studiosi di vaglia - De Toni e Manescalchi - erano già giunti a questa conclusione, spiegando i motivi del fraintendimento sul lavoro svolto da Leonardo a Palazzo Vecchio. Per noi ricostruisce la vicenda lo stesso Roberto Manescalchi

Le parti combaciano. Ecco l’Annunciazione, una ritrovata opera di Piero della Francesca

La scoperta e lo studio condotti da Roberto Manescalchi, con conferme di verifiche tecniche condotte con le nuove tecnologie, nell'ambito di un percorso di analisi storico-artistica di due lacerti strappati nell'Ottocento, non documentati nell'unità, finiti sul mercato e poi perduti. Lo storico dell'arte toscano ne affronta la sorprendente ricostruzione

Modigliani veri o falsi? L’occhio infallibile di Carlo Pepi. Ecco perchè spara meglio di Buffalo Bill

A cosa ci serve che la scienza ci dica che un foglio di carta è compatibile con una carta usata e o in produzione al tempo di Modigliani se non siamo in grado di vedere che quel foglio, ancorché coevo, non porta i segni dell’artista, ma porta invece quelli dell'imitatore che lo ha riempito magari soltanto ieri? Niente! La scienza è assolutamente impotente ve lo assicuro e non continuiamo su come si possa falsificare un disegno e trarre in inganno chimici ed analisti per non agevolare delinquenti abituali che avrebbero poi anche la pretesa della conoscenza

"Leonardo non dipinse la battaglia d'Anghiari". Perchè? Ricerche convergono sulla tesi De Toni-Manescalchi

Le indagini sono raccolte nel volume, fresco di stampa, intitolato "La Sala Grande di Palazzo Vecchio e la Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Dalla configurazione architettonica all'apparato decorativo", pubblicato dalla casa editrice fiorentina Olschki nella collana 'Biblioteca Leonardiana. Studi e Documenti', a cura di Roberta Barsanti, Gianluca Belli, Emanuela Ferretti e Cecilia Frosinini. Ma anni fa, due studiosi di vaglia - De Toni e Manescalchi - erano già giunti a questa conclusione, spiegando i motivi del fraintendimento sul lavoro svolto da Leonardo a Palazzo Vecchio. Per noi ricostruisce la vicenda lo stesso Roberto Manescalchi