Trekking in Trentino tra le misteriose residenze dei Reti e il lago in cui una spada fu offerta agli Dei

Uno scrigno prezioso che conserva aspetti naturalistici unici e un patrimonio vegetale straordinario. Nello specchio d'acqua sono stati rinvenuti reperti archeologici, fra cui una spada in bronzo, spezzata intenzionalmente e alterata dal fuoco, quindi gettata in acqua come offerta votiva agli dei

Soprintendenza per i beni culturali Trento ricorda le attività di promozione della conoscenza dell’area archeologica dei Montesei di Serso e del vicino lago Pudro.
Lunedì 18 luglio, alle ore 9.30, si possono conoscere curiosità legate al mondo dell’archeologia e della natura partecipando alla passeggiata “Antichi paesaggi tra archeologia e natura” in compagnia di un’archeologa e dell’accompagnatore di media montagna Paola Barducci.

Dalla località Brazzaniga, lungo una mulattiera e sentieri si salirà nei boschi per raggiungere il sito archeologico dei Montesei di Serso dove è possibile vedere i resti di quattro abitazioni del misterioso popolo dei Reti. La passeggiata proseguirà poi fino al lago Pudro, un antico specchio d’acqua che, nel corso dei secoli, si è trasformato in torbiera. Uno scrigno prezioso che conserva aspetti naturalistici unici e un patrimonio vegetale straordinario. Qui sono stati rinvenuti reperti archeologici, fra cui una spada in bronzo, spezzata intenzionalmente e alterata dal fuoco, quindi gettata in acqua come offerta votiva agli dei.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione entro le ore 18 del giorno precedente l’iniziativa al cell. 3334861088, o tramite email p.barducci@libero.it.
L’escursione è adatta anche alle famiglie con bambini a partire dai 6 anni.
Si raccomandano scarpe da trekking.
Minimo 5 max 25 partecipanti.
In caso di maltempo l’iniziativa non avrà luogo

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia