Una colletta per comprare a 180mila euro il vero ritratto di Rimbaud eseguito dalla sorella

Le immagini del poeta sono rarissime, soprattutto relativamente all'ultima fase della sua vita. Fu soprattutto eternato come un sorta di efebo. La sorella lo assistette prima della morte. E poi ne disegnò questo ritratto, immaginandolo come un bardo, con uno strumento a corde

Un ritratto inedito di Arthur Rimbaud, eseguito in modo impeccabile dalla sorella Isabelle, riappare dopo un secolo nella cripta di un collezionista privato. E l’opera deve ora poter essere presentata al pubblico più vasto, in un museo. Questo è l’obiettivo che si sono prefissati il ​​Comune di Charleville-Mézières – cittadina d’origine del poeta – e la Heritage Foundation. “La posta in gioco è colossale. – dicono in Comune – altrettanto importante è la somma da raccogliere: 180.000 euro.

Il Comune può contare sul sostegno dello Stato che, dopo aver validato scientificamente questo progetto, lo finanzia tramite il Fondo per il Patrimonio per un importo di 70.000 euro. La regione sarà sollecitata attraverso il fondo di acquisizione per i musei (FRAM) se l’acquisto si concretizza. A completamento di questa previsione, è aperta una sottoscrizione pubblica, alla quale chiunque può iscriversi.

In dettaglio

Il libraio Jean-Baptiste de Proyart mette attualmente in vendita (€ 180.000) un disegno di Isabelle Rimbaud che rappresenta un ritratto di suo fratello come un abissino che suona l’arpa.

La domanda sul volto di Rimbaud è ricorrente in quanto i suoi ritratti sono rari e il fascino immenso. Isabelle Rimbaud, sua sorella, che lo ha accompagnato sul letto di morte, è la testimone più vicina e importante dell’ultimo Rimbaud. È stata l’ultima testimone oculare e confidente del fratello.


Isabelle realizzò diversi disegni pochi anni dopo la sua morte. Sebbene tracciati a memoria, sono le ultime testimonianze del volto del poeta. La loro importanza è dunque capitale per la loro rarità, fedeltà e veridicità.

“Arthur Rimbaud Playing the Harp” è stato realizzato nel gennaio 1893 da Isabelle Rimbaud. In basso a destra c’è la menzione “Isa R”. Questo disegno è tanto più interessante perché è l’unico a non rappresentare il poeta morente. Viene menzionato in una corrispondenza dell’11 gennaio 1893 tra Isabelle Rimbaud e Louis Pierquin, attestandone così la datazione.

L’ubicazione di quest’opera è rimasta, fino a poco tempo fa, sconosciuta. La sua ultima apparizione fu una vendita il 24 e 25 marzo 1931 dove il disegno fu offerto a 4200 FF con il lotto numero 318. La fotografia presente in catalogo era, da allora, l’unico riferimento all’opera.

Il fatto che questo ritratto sia di mano di Isabelle e che il percorso della sua creazione sia stato ricostruito, gli dà tutta la certezza di autenticità. Come ritratto, è anche molto notevole: i lineamenti sono ben marcati e la loro precisione permette di riconoscere il volto di Arthur. Questo ritratto offre anche un vero interesse per la genesi della leggenda che si instaura dopo la morte di Rimbaud: Isabelle rappresenta il fratello con realismo fisionomico, ma in atteggiamenti simbolici, come le piace immaginarlo, nella posizione di un bardo, mentre suona uno “strumento musicale”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz