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Una cucina medievale e tavolette dipinte con motivi di caccia trovati nello scavo di un castello


Fu un luogo dedicato alla caccia, sin dal Medioevo. E gli scavi condotti negli ultimi mesi dall’Inrap – Istituto nazionale francese delle ricerche archeologiche preventive – hanno portato alla luce testimonianze preziose in tal senso, tra le quali due tavolette dipinte con motivi di caccia e una grande cucina, perfettamente organizzata per far fronte al trattamento e alla cottura della selvaggina di grossa taglia.

“Le scoperte fatte dall’inizio dei lavori e gli studi ancora in corso al castello di Villers-Cotterêts mostrano che i resti medievali sono meglio conservati del previsto sotto l’abitazione rinascimentale e appaiono persino in elevazione.- dicono gli archeologi dell’Inrap – È ora possibile restaurare almeno due castelli successivi costruiti tra il XII e la fine del Medioevo”.

Immerso nel cuore della foresta di Retz, Villers-Cotterêts ospita il castello rinascimentale costruito da Francesco I ed è un comune di 10.600 abitanti situato nel dipartimento dell’Aisne della regione dell’Alta Francia. È il luogo di nascita del celebre scrittore Alexandre Dumas, padre.

Nel 1528 il re Francesco I decise di stabilirsi prevalentemente a Parigi e nell’Île-de-France. Tra i luoghi amati Villers-Cotterêts, che lo attirava per la sua foresta ricca di selvaggina.

La costruzione di un’abitazione regale fu decisa tra il 1528 e il 1532 e fu affidata agli architetti parigini Jacques e Guillaume Lebreton. Mura e fondamenta di un castello medievale in rovina dalla guerra dei cento anni, furono ristrutturati e integrati in nuovi edifici, da cui una certa asimmetria nella pianta del corpo degli appartamenti reali.

Cucina medievale nell’ala est con, in fondo all’immagine, il muro medievale livellato e il pavimento in cotto; a destra il camino in tegole e sullo sfondo il sistema della macelleria; a sinistra, parete di un corridoio cinquecentesco. ©Fotogrammetria A. Montes, Inrap
La tavoletta dipinta con il tema del cervo colpito. Foto Lucie Amami, Inrap

Le ricerche svolte dall’Inrap hanno riguardato, appunto, gli strati inferiori, più antichi.
“L’ala orientale comprende una cantina semiinterrata e, al centro, un vano pavimentato con pianelle di terracotta in pannelli separati da fasce assiali, con disegno a chevron mediante l’utilizzo di smalti verde scuro e verde chiaro. – affermano i ricercatori dell’Inrap – Questa stanza, che comprende un grande camino lungo la parete orientale, viene poi trasformata in una cucina con l’installazione di una dispositivo – un pavimento che poteva essere utilizzato come tagliere ndr – utilizzato per tagliare sul posto pezzi di carne, probabilmente animali uccisi durante le cacce. Quest’ultimo è costituito da un grande vassoio di pavimentazione in pietra calcarea a terra, con un canale di scolo per condurre i liquidi in una grondaia che scaricava all’esterno”.

La tavoletta dipinta con il tema del richiamo alla caccia, attraverso il suono del corno.. Foto Lucie Amami, Inrap

Nel castello medievale sono state scoperte, durante le indagini archeologiche recenti, alcune lastre di pietra decorate con croci maltesi, gigli e motivi di caccia (un cervo colpito da una freccia, un cavaliere che suona un corno).