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Vincenzo Zancana, patogenia. Una pietra calcarea sbriciolata rivela la propria materia costitutiva


Vincenzo Zancana è stato insignito del Premio finalisti, al Nocivelli 2019, per questa opera

www.premionocivelli.it/opera/patogenia
Patogenia è un termine spagnolo traducibile letteralmente in patogenicità, ossia capacità di alcuni microrganismi di creare un danno. L’opera si svela e prende spunto dall’origine etimologica del termine: il sostantivo “pato” ovvero sofferenza, il nome “genesis”, sinonimo d’origine – generare e il suffisso “-ia” che si utilizza per indicare un’azione. La patogenicità come patologia che analizza l’origine, l’entità e il grado di virulenza viene interpretato dall’artista unicamente in senso trasversale, come un’azione di ricerca possa indurre ad un processo morboso. L’artista in particolare prende in riferimento un elemento visivo a lui comune, una pietra calcarea, che analizza, smembra e frammenta per capirne il senso, fino a rendere irriconoscibile l’appartenenza della texture riportata. Tramite un processo manuale che sfrutta la meccanicità della stampante e lo scanner l’oggetto viene plasmato attraverso la sua stessa matericità. Le strisce in carta plastificata prendono forma in una loro autonomia adagiandosi sopra parti in plexiglas come fossero lembi di pelle. L’opera diventa così il lascito di uno sviluppo riflessivo sul legame che ognuno di noi ha (seppure in maniera latente) con le proprie origini.
Vincenzo Zancana
Cenni biografici

Vincenzo Zancana nasce a Salemi (Tp) nel 1991. Si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2017; durante il periodo di studi è stato selezionato per il Master in fine art Printmaking e presso la Royal Academy of fine art di Anversa. Nel 2016 è stato selezionato per Artagōn II, una mostra collettiva presso la Galleria Passage De Retz di Parigi. Tra l’esposizioni più importanti ricordiamo: Eadem – spazio Hus, Milano; Charon- Spazio Serra, Milano; Paper vs Cement – Gallerija Stavb, Belgrad; Mirror Face to Face – National Library of Estonian e Sculpture Park Museum, Santiago del Cile; I like the way you walk- A-tower, Antwerp; Transcription / copiainmovimento – MAiO Museo dell’arte in ostaggio. È stato artista finalista per il Premio ORA 2017, il Premio Nocivelli X- XI e la XIV Biennale di Grafica città di Castelleone. Nel 2019 è stato selezionato per il Progetto REPLICA (archivio italiano del libro d’artista) e per la IV Global Print di Porto (Portogallo). Per progetti futuri è stato invitato al padiglione Italia del International Bienal of Douro (Giugno 2020) e alla residenza d’artista VIR Via Farini – in residence (gennaio 2020). Vincenzo Zancana indaga lo spazio e il rapporto tra uomo e oggetto, sotto vari aspetti, ricordi, sessuali, ossessivi o semplicemente consumistici. Temi come frammentazione e cambiamento, catalogazione, archiviazione e accumulazione sono presenti nelle sue opere attraverso stampe, sculture e installazioni video. L’artista vuole comunicare agli spettatori come analizza elementi comuni in nuovi spazi e qual è il senso empirico della relazione simbiotica tra uomo e oggetto.
www.vinzancana.com
Instagram @vinz_za