63 tombe, idoletti d’oro, monete, ceramiche pregiate scoperti a Damietta

La missione archeologica egiziana del Consiglio Supremo di Archeologia Archeologica ha portato alla luce 63 tombe di mattoni di terra, gioielli e ceramiche e alcune semplici sepolture all’interno di un contesto archeologico della 26esima dinastia, oltre a un certo numero di monete di bronzo, durante gli scavi archeologici della missione di Tel El-Dir nella nuova città di Damietta. La notizia della ricchezza dei corredi è stata data poco fa dal Ministero del Turismo e delle antichità dell’Egitto.

Monete in bronzo, ceramiche e reperti archeologici confermano che la città di Damietta era un centro del commercio estero, in diverse epoche storiche

È chiaro che la progettazione architettonica delle tombe scoperte appartiene a uno dei modelli di edilizia familiare dell’antico Egitto durante il tardoevo. E questo contesto sottolinea il significato storico di questa scoperta, che può essere l’inizio della ridatazione di un importante periodo per la città di Damietta.

Dalla sua parte, il dottor Ayman Ashmawi, capo del settore archeologico egiziano, ha detto che all’interno di quelle tombe sono state trovate un certo numero di pire funerarie, statue di Ashabti, ceramiche, nonché resti di semplici unità architettoniche e un vaso di ceramica all’interno di 38 monete di bronzo in fase di studio e un selezione di ceramiche importate e locali che indicano i rapporti tra Damietta e le città della costa mediterranea.

Qutab Fouzi, capo del Dipartimento Centrale per la Missione Archeologica Marittima e Sinai, ha sottolineato che la missione è riuscita anche a scoprire un’enorme tomba di mattoni di fango contenente una serie di sepolture che rivelano l’alto rango sociale goduto in vita da coloro che, poi, furono qui collocati. Qui riluce una collezione di fogli d’oro che incarnano simboli religiosi e antichi idoli egizi, oltre che una pira funeraria probabilmente collegata ad offerte di profumi.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa