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[E]cco il quadro che Camille Corot dedicò, nel 1835, al soggetto dell’incontro tra l’angelo e Agar, opera che documenta come il tema “angelico” si inserisca pure nel contesto dell’estremo realismo del pittore francese.
La prioritaria attenzione rivolta dall’autore ai valori dell’atmosfera e della materia e alla riproduzione della realtà lo ha portato a ricondurre la scena ad un’ambientazione brulla, che allude al deserto (anche se la presenza dell’agave americana è incoerente con l’epoca ed il luogo).
L’angelo raffigurato in volo, come una grande colomba bianca, mentre da lontano si accinge a planare verso la donna disperata per le sorti del figlioletto, simboleggia la benevolenza di Dio, che presto si concretizzerà nelle confortanti parole che il messaggero alato consegnerà alla madre.
Per saperne di più:
Marco Bussagli, Angeli. Origini, storie
e immagini delle creature celesti, Mondadori, 780 pagine
Visioni angeliche: con Corot l’angelo atterra nei luoghi del reale
Ecco il quadro che Camille Corot dedicò, nel 1835, al soggetto dell’incontro tra l’angelo e Agar, opera che documenta come il tema “angelico” si inserisca pure nel contesto dell’estremo realismo del pittore francese...