Nonostante fonti accreditate non citino la calvizie di San Paolo, il persecutore dei cristiani, convertito sulla via Damasco, il contatto del Cristianesimo con la civiltà ellenistica portò ad assegnare all’apostolo delle genti – il cui compito era diffondere il messaggio di Cristo tra le popolazioni greco-romane, le genti, appunto, i gentili – le caratteristiche del filosofo, che meglio si attagliavano a un intellettuale. La credibilità del santo passò pertanto attraverso a una rappresentazione che si richiamava alla raffigurazione del filosofo, che veniva spesso rappresentato, dai greci e dai romani, come un uomo di una certa età, colpito da calvizie.
Al tema venne dedicata a Brescia una mostra curata da Marco Bona Castellotti. Il recupero di materiali tardo-antichi permisero di sottolineare questa evidenza, che mutò invece con il tempo. Nel Rinascimento e nel Seicento la calvizie del santo non venne ritenuta indispensabile, anche perchè si preferì scegliere un episodio che si riteneva collegato alla giovinezza di Saulo: la caduta da cavallo provocata dalla volontà di Dio di mutarne il destino
Iconografia di San Paolo: perchè l'apostolo delle genti è calvo?
il contatto del Cristianesimo con la civiltà ellenistica portò ad assegnare all'apostolo delle genti - il cui compito era diffondere il messaggio di Cristo tra le popolazioni greco-romane, le genti, appunto, i gentili - le caratteristiche del filosofo, che meglio si attagliavano a un intellettuale. La credibilità del santo passò pertanto attraverso a una rappresentazione che si richiamava alla raffigurazione del filosofo, che veniva spesso rappresentato, dai greci e dai romani, come un uomo di una certa età, colpito da calvizie.