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di Claudia Ghiraldello
Sebastiano Ferrero, generoso mecenate, nell’anno 1504 diede avvio a Biella alla costruzione di una chiesa dedicata al santo di cui portava il nome.
Il tempio, ultimato verso il 1551, racchiude notevoli tesori artistici tra cui, conservata nella cappella caponavata destra, un’ancona firmata e datata (1543) da Bernardino Lanino. Tale ancona raffigura sulla cimasa Dio Padre ed ai lati, in corrispondenza della base delle colonnine lignee, l’Annunciazione. Nella tavola centrale troneggia l’immagine dell’Assunzione: la Vergine, eterea, sale in cielo mentre in basso gli apostoli, a cerchio, la stanno ad osservare stupiti.
Nella predella gli episodi canonici del Vangelo si intrecciano con quelli apocrifi. Partendo da sinistra si ha la Nascita di Maria, con sant’Anna a letto sullo sfondo e in primo piano la piccina in attesa del bagno. E’ una scena apocrifa che può essere stata ispirata, tra gli altri, dai codici Hereford e Arundel, così come dal Vangelo dello Pseudo-Matteo. Rientrando in ambito sinottico, la seconda scena, tratta dal Vangelo di Matteo, presenta la Sacra Famiglia venerata dai Re Magi: qui l’iconografia è classica. A seguire, attira l’attenzione la tavoletta che ha per tema la Morte della Madonna, con gli apostoli intorno al suo capezzale. E’ l’anticipo di quella che sarà l’ultima scena, apocrifa anch’essa, che mostra i Funerali della madre di Gesù.
Il dipinto racconta in particolare l’episodio dell’intervento dei sacerdoti ebrei alle esequie della Vergine. Uno di essi, colto da ira furibonda, si lancia contro la lettiga con l’intenzione di rovesciare il corpo della defunta. Appena le sue mani toccano la portantina, però, vi restano attaccate, recise di netto ai polsi. L’uomo, inorridito, scoppia in lacrime implorando il perdono. Solo dopo la sua conversione e l’adorazione delle spoglie di Maria può riottenere l’uso delle mani che, miracolosamente, si ricongiungono alle braccia.
Nell’ancona di Biella l’episodio risulta quanto mai macabro: le mani del sacerdote, incollate alla lettiga, grondano sangue copioso, mentre l’uomo è gettato a terra, come tramortito. Pentitevi e abbiate fede, è il messaggio che il pittore consegna allo sgomento osservatore del suo tempo.