Le terme di Caracalla, di notte. A 1 euro. La storia, in breve, di un luogo meraviglioso

I nostri antenati avevano a disposizione uno spazio polifunzionale in cui si poteva nuotare, fare la sauna, accedere alle biblioteche, pregare in un tempio sotterraneo, incontrarsi in spazi ristoro e svolgere ogni pratica per la salute del corpo e della mente

Tra luoghi suggestivi delle notti romane un posto di assoluto interesse è costituito dalle Terme di Caracalla, che riaprono, dopo la pandemia e che nella notte dei musei – 3 luglio – offrono l’entrata a 1 euro. Un’illuminazione splendida di grande bellezza e suggestione. L’iniziativa si estende poi all’estate, a cura della Soprintendenza Speciale di Roma con Electa, ed è in programma fino al 22 luglio e dal 3 al 25 settembre, dalle 20 alle 23 (con prenotazione obbligatoria).

Ecco la scheda della Soprintendenza: “Un complesso straordinario per dimensioni e decorazioni, le Thermae Antoninianae, rappresentano uno dei grandi edifici imperiali meglio conservati dell’antichità. Furono costruite nella parte meridionale di Roma su iniziativa dell’imperatore Marco Aurelio Antonino Bassiano, detto Caracalla, figlio di Settimio Severo, che inaugurò l’edificio centrale nel 216 d.C.”
“La pianta rettangolare è tipica delle “grandi terme imperiali”: non solo un edificio per il bagno, lo sport e la cura del corpo, ma anche un luogo per il passeggio e lo studio. Il blocco centrale, quello destinato propriamente alle Terme, è disposto su un unico asse lungo il quale si aprono in sequenza il calidarium, il tepidarium, il frigidarium e la natatio. Ai lati, disposti simmetricamente e raddoppiati, le due palestre e gli spogliatoi. Nel recinto che circonda l’area centrale erano presenti le cisterne e le due biblioteche simmetriche, a sud, due grandi esedre, a ovest e a est, e gli accessi principali e le tabernae inserite nello spazio perimetrale, a nord.”
“I sotterranei erano il fulcro della vita del complesso, il luogo in cui lavoravano centinaia di schiavi e di operai specializzati, in grado di far funzionare l’ingegnosa macchina tecnologica delle Terme. Conservati per circa due chilometri, i sotterranei erano un dedalo di gallerie carrozzabili dove si trovavano oltre ai depositi di legname, l’impianto di riscaldamento, costituito da forni e caldaie, un impianto idrico, un mulino e il Mitreo – Il luogo sotterraneo destinato al culto del dio Mitra, ndr – uno dei più grandi conservati i nella città di Roma, in cui è ancora oggi riconoscibile la fossa sanguinis, probabilmente utilizzata per i rituali di iniziazione ione degli adepti al culto. Il Mitreo è parte integrante del complesso termale e denota la forte vicinanza della famiglia dei Severi ai culti di origini orientali.”

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz