Giulio Mottinelli, lo splendore dopo il diluvio. Nei paesaggi tuona il Sublime

Mostra all'Antica Pieve. Tutto, nei suoi lavori più recenti, esce dal lavacro di marzo. Dalle tempeste d'aprile. Lui le racconta, goccia per goccia, nelle direzioni del vento vorticoso. E le gocce, come sospinte da un desiderio di luce - finalmente -, avvampano, cristalline tra le foglie


Giulio Mottinelli torna, con Un’altra primavera. Una splendida mostra allestita alla Pieve di Urago Mella, a Brescia, curata sotto il profilo critico dall’acutezza di Giovanna Galli. Una pittura spirituale, quella di Mottinelli, che si pone a registrare i moti del Sublime. Una sensibilità d’artista – che ben consociamo – resa ancora più vivida e tonante da quattro anni di silente lavoro, due dei quali passati, come noi tutti, in questa situazione di mondo sospeso. Lune sospese, sirene, elicotteri, allucinazioni. Dalla finestra, l’artista guardava vigneti, alberi di cachi, pietre, un colle dominato da un vecchio convento, cirri, cumuli, alberi, creste.

E’ da lì che arriva il fulmine, partito dalla sua terra d’origine, la Valcamonica. E’ Mottinelli che lo invoca, con piglio sciamanico e lo scompone in punti e linee di un silenzio fragoroso. Se deve arrivare il diluvio, che sia. Il desiderio di rinnovamento configura l’Altra primavera. Il nuovo ciclo pittorico nasce dal rinnovarsi tellurico ed elettrico e diluviale del mondo di fronte all’assalto dell’assurdo. Di rinnova con l’esplosione di saette che percuotono il terreno e che paiono tagliare, dalla testa ai piedi, a metà, rocce titaniche. Saette che egli descrive frementi, come uscite dalla mano dello Zeus di Giulio Romano, dalla sommità, fino a coglierne la vibrazione, di materia in materia, qui in basso.

Tutto, nei suoi lavori più recenti, esce dal lavacro di marzo. Dalle tempeste d’aprile. Lui le racconta, goccia per goccia, nelle direzioni del vento vorticoso. E le gocce, come sospinte da un desiderio di luce – finalmente -, avvampano, cristalline tra le foglie. Come le lucciole che poi, nutrite d’acqua e di strame, crescono rigogliosamente nelle notti dei suoi quadri, percorse dagli aliti degli spiriti più puri. (maurizio bernardelli curuz)

GIULIO MOTTINELLI
“Un’altra primavera”
Antica Pieve
di Urago Mella
via della Chiesa, 136
Brescia
Dal 2 ottobre al primo novembre 2021
Feriali: 16-19,30
Sabato e festivi: 10,30-12,30 e 16-19,30
Chiuso Lunedì e martedì
Catalogo di Intese grafiche, in mostra
Saggio di Giovanna Galli

I clic dei visitatori
all’inaugurazione
della mostra
di Giulio Mottinelli

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Maurizio Bernardelli Curuz
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