E’ un mito, questa giovane pensionata che, finito il proprio impegno lavorativo, ha imbracciato il metal detector, alla ricerca di tesori. E il 2021 è stato un anno eccezionale. In pochi mesi, grazie a un fiuto eccezionale, supportato da un buon rilevatore di metalli, Kath Giles ha firmato due “colpi” davvero eccezionali, entrando immediatamente – e con il massimo onore – nel Gotha dei cercatori. Ex agente di polizia, Kath ha evidentemente maturato, negli anni di servizio, la capacità di esercitare una logica investigativa anche sul terreno. Le scoperte sono avvenute sull’isola di Man, tra Irlanda e della Gran Bretagna.
Ultimamente la pensionata ha trovato un tesoretto di monete vichinghe e, in un’altra incursione, gioielli vichinghi. In precedenza aveva trovato una testa d’ascia di 4.000 anni e una spada dell’età del bronzo di 3.000 anni, entrambe esposte ora al Manx Museum di Douglas.
Dal tesoro di gioielli vichinghi spiccano una spilla d’argento con testa di cardo e un bracciale d’oro. L’altro tesoretto, trovato in un’altra indagine, è composto da 87 monete – datate tra il 1000 e il 1035 d.C. e 13 pezzi di bracciali d’argento.
Gli esperti ritengono che le monete siano state coniate sull’isola stessa e a Dublino, in Inghilterra e in Germania. Le monete dell’Irlanda e dell’Isola di Man raffigurano il re norreno Sihtric Silkbeard , che governò Dublino dal 989 al 1036 d.C.
Le monete inglesi e tedesche mostrano più sovrani: re Canuto d’Inghilterra, Danimarca e Norvegia; l’Imperatore del Sacro Romano Impero Otto di Sassonia e re inglese Aethelred II. “Le monete d’argento erano state sepolte dai proprietari di proposito. – ha detto la ex poliziotta alla Bbc – Questa non era una pratica rara in tempi storici: gli oggetti di valore potevano essere depositati sottoterra. Supponiamo che il proprietario sia stato costretto a fuggire dall’area con breve preavviso. Seppellire oggetti di valore avrebbe potuto garantire che non fossero rubati”. Evidentemente il proprietario era poi morto senza poter comunicare ai propri familiari la presenza del tesoro. Le opere sono satte consegnate ai musei e la cercatrice rceverà – è evidente – una ricompensa. Ma non è la fame dell’oro a indurre Kath alla ricerca, ma l’amore per ciò che è nascosto e misterioso. “Mi fa molta impressione – racconta – recuperare u n oggetto che è lì da mille anni. Che ha visto un volto umano 1000 anni fa . E all’improvviso si manifesta a me, dopo tanto tempo”.