La mummia del re egizio Amenofi I o Amenhotep I (XVIII dinastia, c.1525–1504 a.C.) è stata oggetto di uno studio che ha consentito di sottoporre ad indagine ogni parte del corpo del defunto, in modo assolutamente ravvicinato e con visione bidimensionale e tridimensionale, senza che le bende venissero svolte e rimosse.
Il corpo era conservato nella Galleria delle Mummie Reali del Museo Egizio del Cairo. La ricerca è stata svolta con un TC multi-detettore (Somatom Emotion 6; Siemens Medical Solutions, Malvern, Pennsylvania, Stati Uniti), apparecchiatura installata su un camion che è stato parcheggiato, durante le ricerche, nel giardino del museo stesso.
Si tratta di una delle poche mummie che non sono state sbendate, durante le ricerche dell’Ottocento-Novecento. L’indagine accuratissima, svolta con strumenti non invasivi, ha permesso di stabilire – attraverso rilievi sui denti e sulle ossa – che il sovrano è morto a 35 anni, senza alcuna ferita o alcun trauma. Amenhotep, che era alto 169 centimetri, aveva un volto incorniciato da una capigliatura ricciuta, il naso sottile, come il mento. I denti incisivi superiori erano leggermente sporgenti.
La Tc ha rivelato che il sovrano era stato circonciso e che sul suo corpo erano stati collocati 30 gioielli-amuleti e una cintura – probabilmente d’oro – decorata da perline.
Amenofi I governò l’Egitto per circa 21 anni, tra il 1525 e il 1504 avanti Cristo. Fu il secondo re della XVIII dinastia e garantì al proprio popolo un periodo sostanzialmente pacifico, durante il quale costruì molti templi. Figlio di re Ahmose I e della sorella di questi, la regina Ahmose Nefertari, ebbe come moglie la propria sorella Ahmose Meritamon, indicata come “figlia del re, sorella del re, grande sposa reale”.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati oggi, 28 dicembre 2021, da Frontiers in Medicine. Lo studio è firmato da Sahar N. Saleem e Zahi Hawass, la prima appartenente al Dipartimento di Radiologia, Facoltà di Medicina Kasr Al Ainy, Università del Cairo, il secondo archeologo delle Antichità d’Egitto del Cairo.
“La TC ha consentito la visualizzazione del volto di Amenhotep I, morto all’età di 35 anni circa. – dicono gli studiosi – I denti avevano un attrito minimo. Non abbiamo riscontrato prove di patologie evidenti o di traumi che potessero aver causato la morte. Il corpo fu eviscerato – per la mummificazione, ndr – tramite un’incisione verticale sul fianco sinistro. Il cuore appare nell’emitorace sinistro con un amuleto sovrastante. Il cervello non è stato rimosso. La mummia ha 30 amuleti/gioielli tra cui una cintura metallica (probabilmente d’oro) con perline. La mummia ha sofferto di molteplici lesioni post mortem probabilmente inflitte da ladri di tombe, lesioni che sono state probabilmente riparate, poi, da imbalsamatori della 21a dinastia. La maschera per la testa è realizzata in cartonnage e ha occhi in pietra intarsiati”. Il cartonnage è una tecnica messa a punto nell’Antico Egitto, a partire dal Primo periodo intermedio, per realizzare le maschere funerarie. Le maschere in cartonnage erano realizzate sovrapponendo strati di lino o di papiro, stuccati e dipinti con intonaco.