Una necropoli merovingia – risalente al V-VI secolo dopo Cristo – è stata portata alla luce durante un intervento di archeologia preventiva a Knittlingen, un paese del Sud della Germania, verso il confine con la Francia. Lo scavo è stato condotto dall’impresa specializzata ArchaeoBW in vista di un intervento di edilizia residenziale. Sospeso per l’inverno – e rendicontato dagli archeologi tedeschi nei giorni scorsi – riprenderà nella primavera 2022.
I Merovingi – cultura alla quale si riferisce la necropoli di Knittlingen – costituirono la prima dinastia dei re franchi. I Franchi erano uno dei numerosi popoli germanici occidentali che entrarono nel tardo Impero romano come federati e stabilirono un reame duraturo in Gallia, alla quale cambiarono il nome in Francia, cioè terra dei Franchi, e in parte della Germania.
L’intervento archeologico ha permesso di portare alla luce 110 sepolture altomedievali a inumazione – che costituiscono, nel loro insieme, un “campo di tombe a righe”, in quanto erano disposte in file più o meno regolari. I membri dell’élite locale probabilmente venivano sepolti “fuori sequenza”, nel cimitero, all’interno di un fossato circolare, come è stato dimostrato da una delle tombe trovate a Knittlingen. (Nella foto qui sotto).
Alcune strutture funerarie erano originariamente concepite a cappella, con camere tombali in legno. Nel cimitero alto medievale è stata trovata anche una tomba scavata per un cavallo, che era stato decapitato. L’animale apparteneva, evidentemente, a uno dei nobili qui sepolti e probabilmente doveva seguire nel viaggio nell’aldilà il suo nobile proprietario. La testa spiccata non è stata trovata. Fu portata in un’altra tomba o venne imbalsamata per essere conservata dai familiari del nobile defunto?
Dalle sepolture dei personaggi appartenenti all’elite sono emersi gioielli e armi. I defunti della necropoli di Knittlinger furono sepolti nei loro costumi tradizionali secondo l’usanza altomedievale. Sebbene le tombe siano state spesso depredate nell’alto Medioevo, numerosi componenti di gioielleria non organici come collane di perle, fibule (chiusure), orecchini e bracciali, nonché elementi di cinture con dischi decorativi, utensili di uso quotidiano (coltelli, pettini) e oggetti con funzione di amuleti sono stati recuperati dagli archeologi nelle tombe delle donne e delle ragazze. Spade, lance, scudi e punte di freccia, cinture provengono dalle sepolture maschili. I vasi di ceramica che furono aggiunti indipendentemente dal sesso e dall’età dei morti probabilmente contenevano offerte di cibo, come dimostra il ritrovamento di ossa di animali e gusci d’uovo.
“Nonostante la loro frammentazione dovuta all’antica depredazione, i reperti danno indicazioni sullo status sociale dei defunti” ha detto il dott. Folke Damminger, responsabile dell’area presso il LAD, l’Ufficio statale per la conservazione dei monumenti del consiglio regionale di Stoccarda. Notevoli a Knittlingen sono le sepolture relativamente ricche della seconda metà del VI secolo. Una donna fu sepolta con abiti e un corredo di fibule che è stato recuperato nella quasi totale completezza. Un’altra sepoltura dalla quale è emersa una spilla a disco d’oro preannuncia, sotto il profilo stilistico, la moda del VII secolo. Alcune delle tombe degli uomini identificavano i defunti come cavalieri. Le ciotole in bronzo testimoniano le abitudini a tavola, caratterizzate da un modello cortese.
L’insieme degli accessori della fine del VII secolo – trovati in alcune delle tombe scavate e oggetto dalle indagini archeologiche delle scorse settimane – sembravano invece un po’ più modesti rispetto ai corredi delle sepolture del secolo precedente, scavate lì vicino. Non è noto se ciò sia dovuto a un calo della prosperità economica della comunità o a un cambiamento a livello degli usi funerari da parte delle élite locali.
Bisogna comunque tener conto della possibilità che il Cristianesimo abbia influito progressivamente anche sulle modalità di sepoltura, riducendo fino ad annullare i corredi funerari. Il Re merovingio Clodoveo – che era nato attorno al 466 – aveva scelto di convertirsi, imponendo il battesimo al proprio popolo, ma non secondo la fede ariana, predominante nei popoli germanici, ma secondo il credo niceno, accettando la sottomissione solo e soltanto al vescovo di Roma. La scelta ebbe una portata storica molto forte, in quanto i Franchi furono il primo popolo “barbaro” che accettò il primato del papato. Un riflesso di questa rivoluzione culturale e politica probabilmente appare anche nei mutamenti che intercorsero tra le tombe del VI secolo e quelle del VII secolo, nel cimitero tedesco.
Gli scheletri e gli altri reperti trovati durante lo scavo della fine del 2021 sono stati recuperati e portati all’archivio centrale di Rastatt. Lo scavo dovrebbe essere completato nella primavera del 2022.