Seicento radiografie analizzano i corpi di 41 bambini mummificati nelle catacombe dei Cappuccini di Palermo

Lo studio tende a comprendere la qualità della vita e le cause della fine dei piccoli, che appartenevano soprattutto a classi agiate e, in particolar modo alla borghesia. Lo spazio sotterraneo - che forma un rettangolo . fu scavato alla fine del XVI secolo in stile gotico presso il convento, nel quartiere Cuba, e alla chiesa di Santa Maria della Pace. In questo luogo senza tempo sono conservate circa 8000 persone

Quasi seicento radiografie sui bambini delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo. Ogni dettaglio viene ora analizzato e studiato nell’ambito del progetto – iniziato nel dicembre 2021 – che tende a comprendere la qualità della vita e le cause della fine dei piccoli, che appartenevano soprattutto a classi agiate e, in particolar modo alla borghesia. Lo spazio sotterraneo – che forma un rettangolo . fu scavato alla fine del XVI secolo in stile gotico presso il convento, nel quartiere Cuba, e alla chiesa di Santa Maria della Pace.
In questo luogo senza tempo sono conservate circa 8000 persone. Monaci o laici appartenenti a categorie sociali elevate, in grado di pagare ai frati le spese di trattamento e di conservazione. Qui ci sono commercianti e borghesi nei loro vestiti migliori, quelli riservati ai giorni di festa, ufficiali dell’esercito in uniforme di gala, giovani fidanzate vestite con il loro abito da sposa; gruppi familiari disposti in piedi su alte mensole, delimitate da sottili ringhiere simili a balconate.

L’équipe di ricerca è guidata dal Dr. Kirsty Squires, Professore Associato di Bioarcheologia alla Staffordshire University. Il team intende scoprire perché solo alcuni bambini sono stati sottoposti al trattamento e far luce completa sulle loro vite.

A sinistra un dipinto di Calcedonio Reina del 1883, ambientato nel sotterraneo palermitano. Rosalia Lombardo fu l’ultima persona ad essere accolta in questo spazio, nel 1920. Era nata nel 1918

“Dato che questo rito era riservato principalmente agli adulti – scrivono in comunicato stampa gli studiosi della Staffordshire University – vogliamo capire perché alcuni bambini siano stati oggetto di questo rito. Abbiamo un’idea abbastanza chiara che provenissero dai ranghi più alti della società, ma non sappiamo molto di più sulla salute, sullo sviluppo o sull’identità infantile durante questo periodo. Questo progetto fornirà dati essenziali per determinare a quali bambini è stata concessa questa pratica e per inserirla in un contesto più ampio”.

Le indagini avvengono con strumentazioni diagnostiche portatili, “metodi non invasivi, per analizzare quarantuno bambini del XIX secolo”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz