Ravenna riapre la Domus dei tappeti di pietra. 700 metri quadri di mosaici, tre metri sotto la chiesa

La Domus dei tappeti di pietra è un ambiente ipogeo situato circa tre metri sotto la Chiesa di Sant'Eufemia. Venne portato casualmente alla luce nel 1993 durante i lavori per la costruzione di alcune autorimesse sotterranee in via D'Azeglio 47

La Domus dei Tappeti di Pietra di Ravenna riapre le porte al pubblico dal lunedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 18.30.
La consueta chiusura invernale ha permesso di effettuare i lavori di manutenzione di questo importante sito archeologico, di cui quest’anno, ad ottobre, si celebrano i 20 anni dall’apertura, avvenuta il 30 ottobre 2002 alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Inoltre, in questo periodo, è stata realizzata una copia dell’emblema del Buon Pastore da sempre esposto, a parete, all’interno del sito.

La scelta iniziale di esibire al pubblico un manufatto musivo di periodo più antico rispetto ai 14 ambienti pavimentati a mosaico appartenenti alla Domus fu dettata dalla volontà di porre l’attenzione sul fatto che, in fase di scavo, furono rinvenuti, in successione stratigrafica, un numero considerevole di ulteriori prestigiosi mosaici pavimentali.
Il mosaico originale del Buon Pastore, affidato alle cure del laboratorio di restauro della Fondazione RavennAntica, è stato reinserito all’interno della restante pavimentazione, geometrica e policroma, che originariamente lo accoglieva per essere integralmente esposto, per la prima volta, all’interno della nuova sezione del Museo Classis “Abitare a Ravenna” che, unitamente alla sezione “Pregare a Ravenna”, sarà inaugurata nella primavera del 2023.

Al fine di non privare i fruitori della Domus dell’emblema del Buon Pastore e della sua storia, si è quindi deciso di realizzare una copia fedele all’antico che, dall’11 di marzo, ha sostituito l’originale.

La Domus dei tappeti di pietra è un ambiente ipogeo situato circa tre metri sotto la Chiesa di Sant’Eufemia.
Venne portato casualmente alla luce nel 1993 durante i lavori per la costruzione di alcune autorimesse sotterranee in via D’Azeglio 47. Fu così scoperto palazzo interamente decorato con 700 metri quadri di meravigliosi mosaici e intarsi marmorei, databile al periodo bizantino.

I mosaici più famosi sono la Danza dei Geni delle Quattro Stagioni, rarissimo caso di geni danzanti in cerchio e il Buon Pastore.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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