A 96 anni è morto, nelle scorse ore a Quimper, in Francia, l’artista Villeglé, molto noto a livello internazionale per i suoi décollage. Jacques Mahé de la Villeglé era nato a Quimper il 27 marzo 1926.
L’artista – che in Francia viene definito affichiste, cioè colui che lavora con i manifesti – si era mosso su una linea che alcuni anni prima era stata percorsa dall’italiano Mimmo Rotella. Egli scollava blocchi di pubblicità murali sovrapposte e completava l’opera strappando alcuni punti di superficie, lasciando emergere parti grafiche sottostanti, secondo un disegno che univa una sorta di disegno predittivo e il gioco del caso-caos. E’ evidente che sia Villeglé che Rotella notarono le potenzialità estetiche degli spazi pubblicitari e mutarono l’idea del degrado urbano in una verità di nuovo-bello, in un quadro della modernità.
Le porzioni di manifesti strappati e decontestualizzati, posti nella dimensione del quadro assumevano una pulsante vitalità e un’autonomia espressiva.
Jacques Villeglé aveva studiato pittura e disegno alla Ecole des Beaux-Arts di Rennes, dove, nel 1945, aveva incontrato Raymond Hains, artista del quale era diventato amico e “complice”. Un sodalizio durato fino al 2005, anno della scomparsa di Hains.
L’osservazione degli oggetti degradati e l’indagine su una loro possibile eloquenza, con un atto di recupero e di ricontestualizzazione, anche attraverso l’assemblaggio, iniziò, da parte di Villegé, con la raccolta di mattoni e altri frammenti edilizi caduti dai muri di contenimento dell’oceano a Saint-Malo. Dopo il trasferimento a Parigi, la raccolta e la successiva manipolazione si concentrarono sui manifesti pubblicitari che in buona parte erano riproduzioni tipolitografiche di disegni o locandine composte e disegnate a mano.
Inizialmente- in linea con la poesia visiva – lavorava a un collage dei materiali, all’interno dei quali si poneva con evidenza la parola scritta. Fu successivamente che intraprese la via del decollage, cioè l’azione di scollare, attraverso lo strappo, manifesti sovrapposti.
Nel 1960 aderì al movimento del Nouveau Réalisme, fondato proprio quell’anno da Pierre Restany, cui aderirono nel tempo artisti come Yves Klein, Jean Tinguely, Martial Raysse, César Baldaccini, Daniel Spoerri, Christo, Gerard Deschamps, Mimmo Rotella, Arman, Niki de Saint Phalle. La prima mostra ebbe luogo a Milano, alla Galleria Apollinaire, cui seguirono l’anno dopo Parigi con la mostra A 40° au dessus de dada e nel 1962 New York alla Sidney Janis Gallery con la mostra New Realism.