“Ogni giorno si scoprono grandi novità nel borgo antico. – scrive Paolo Morettini, dell’associazione Centro Storico Campobasso. – Non so quante volte sono passato davanti al palazzo in vico salita S.Bartolomeo sul quale è situato il mascherone d’argilla. Mi ha sempre incuriosito ma mai avrei potuto immaginare di poter conoscere la sua funzione, ben descritta in un articolo precedente. E grazie ad Antonio, l’attuale residente operaio gentile e disponibile, ho potuto sapere tante cose. Non sono riuscito, dopo lunghe ricerche all’Archivio di Stato, rese più complicate dalla pandemia, a trovare la famiglia nobile e benestante che, circa due secoli fa risiedeva nel palazzo sito in salita Santa Maria Maggiore ma è evidente che avendo due servizi fondamentali, l’acqua e il bagno, non si trattava di persone comuni. Molto probabilmente questa famiglia aveva interessi economici in città e dimorava in questo palazzo circondandosi di comodità, uniche in quel tempo, e servitù la quale viveva al primo piano dove era situata la cisterna e vi erano le cucine. Mi riservo di darne notizia appena avrò l’opportunità. Grazie ad Antonio che dimora attualmente in questa casa ho potuto fotografare il water. Il ritrovamento del bagno ha restituito alla ricerca nuovo vigore e ha dato al palazzo, apparentemente anonimo, la sua identità”.
“Il water, ricavato nel muro maestro, è impreziosito da ceramiche colorate e collegato al pozzo nero considerando che all’epoca non esistevano le fognature. – prosegue Morettini – Invece esistevano i lutammari, da lutamma che vuol dire letame, persone che giravano per le strade a raccogliere gli escrementi, pulendo anche i pozzi neri”.