Le stilettate di Zana. Con Bosch. Siamo sempre di un’altra era geologica rispetto a chi incontriamo

Nelle foto: particolare del Giardino delle delizie di Hieronymus Bosch e tavola centrale dalla quale l’immagine ingrandita è tratta. Il Giardino delle delizie è un trittico a olio su tavola (220×389 cm) databile a un periodo compreso tra il 1480-1490 circa ed è conservato conservato nel Museo del Prado di Madrid.


STILETTATE
di Tonino Zana
Siamo in un’altra era geologica​. Te lo senti dire ogni giorno. Vorrei un uovo sodo. Risposta: scherza, siamo in un’altra era geologica. Le chiedo una preghiera per la mia prostata. Risposta, scherza, siamo in un’altra era geologica. Che film vede stasera? Risposta, ma sei matto, siamo in un’altra era geologica. Pregare, prostrarsi in ginocchio prostatico, affidarsi a un western sono segni di un tempo perso, svanito. Tutto muta in pochi giorni e a poche settimane di tempo corrisponde una nuova era geologica.
E’ un trucchetto che dura da trent’anni, un modo per far fuori chi c’è appena prima di te, l’era buona è quella corrispondente alla tua data di nascita, il resto è mesozoico. Furbizia maligna, dannosa per chi la sostiene e chi la subisce, il concetto di un tempo a cui tutti apparteniamo in modo eguale e contemporaneo viene eliminato e il più grande metro di appartenenza, che è appunto il tempo, non appartiene a nessuno. In questa dimensione irreale ogni cosa è concessa e negata, tutto è dichiarato e subito dopo ritratto, siamo alla fine di un giorno regolato.
Siamo avanzati, da troppi anni, in un’era senza appartenenza, disabitata, vissuta e morta nello stesso istante, appunto: siamo in un’era geologica fa.
Invece di contrapporre ragioni, sentimenti, impressioni neghiamo il tempo a cui siamo legati per natura e per destino, in fondo desideriamo negare e annegare l’altro con una locuzione innocente, priva di colpa e di dolo. Siamo innocenti mentre uccidiamo l’altro determinando la fine del suo tempo. Andiamo proprio bene. Avanti così, nonostante l’Ucraina gridi, ogni istante del giorno, che il sangue è sangue e la morte è la fine della vita. Avanti così, miei prodi del tempo che fu. E appena avrete bisogno di un aiuto, vi si risponderà che non c’è nessuno in giro, tutti sono finiti in un’altra era geologica.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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