Le stilettate di Zana. Con San Faustino e Giovita di Moretto. Parlare con il fratello, al di là della morte

La letteratura scrive ampiamente del dolore per il fratello e sottolinea la specialità di un vuoto. Eppure, una volta trovata la resistenza al primo attacco di angoscia, prese le misure del dolore, il fratello ti parla e tu gli parli. Il fratello torna a vivere più della madre e del padre, più di ogni caro.

STILETTATE
di Tonino Zana
Mio fratello Bortolo é morto presto e con la sofferenza di dieci vite addosso. Mia sorella Clementina é morta ancora prima. Qui canto l’ode per i fratelli andati via così, prima di conoscerli, anche se un fratello non lo conosci mai.
La letteratura scrive ampiamente del dolore per il fratello e sottolinea la specialità di un vuoto. Eppure, una volta trovata la resistenza al primo attacco di angoscia, prese le misure del dolore, il fratello ti parla e tu gli parli. Il fratello torna a vivere più della madre e del padre, più di ogni caro.
Pensavo di essere il solo a parlare col fratello morto e invece, quando ho avuto il coraggio di confessarlo, mi é stato risposto che anche lui, anche lei parlavano con loro.
L’eternità sta in queste conversazioni, nel consegnarle ai figli nell’invitarli a fare lo stesso. In fondo manca soltanto il corpo, la voce la senti, la mano la tocchi, prova: mettila sul cuscino, quello di sponda, io uso così, e se vorrai sentirai, nella notte, prima o dopo, un’aria piccola passare sul dorso della tua mano. E’ lui, é Bortolo.
Clementina é più lontana, verrà anche il suo turno.
In ogni caso, spiace per Dio, ma Caino e Abele hanno fatto pace venuti a conoscenza dell’anagrafe contemporanea in cui puoi cambiare nome o allungarlo si sono invertiti i nomi, Oggi Caino si chiama Abele e Abele si chiama Caino con tanto di disoccupazione limitata di Domine Iddio. Avevamo un bisogno estremo di riscoprire il nostro amore originario. Ci siamo, un passo in avanti.

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz