Alessandro Moretto (1498-1554) noto anche come il Moretto da Brescia è stato un pittore italiano attivo nella città di Brescia nella prima metà del XVI secolo.
1. La sua arte è caratterizzata dall’uso di una tavolozza cromatica luminosa, con toni delicati. Le sue figure sono dotate di una grande verità ottica, con un’elevatissima resa del dettaglio, frutto di una tecnica straordinaria di rilievo della realtà. I suoi quadri presentano sempre una “messa fuoco” perfetta.
2. La pittura di Moretto è fortemente influenzata dalla scuola veneta del suo tempo, in particolare dall’opera di Giovanni Bellini. Giorgione, Tiziano e del concittadino Savoldo. Ma appare pur chiara l’osservazione – da parte di Moretto – dell’arte, intensamente spirituale, di Raffaello.
3. Moretto è stato particolarmente noto per le sue raffigurazioni di soggetti sacri e per i ritratti. Laico, Moretto viveva comunque profondamente e intensamente la vita religiosa della città ed era amico di Sant’Angela Merici. Ciò si trasfonde in una pittura religiosa che non risulta pretestuosa, ma è profondamente caratterizzata dalla Fede. Una Fede da riformare, in chiave cattolica.
4. I soggetti di Moretto presentano sempre un’intensa emanazione spirituale e si caratterizzano per la nobiltà delle pose e dei soggetti. La sua è una pittura che aspira alla massima purezza. E ciò a differenza di tante opere del contemporaneo concittadino Romanino, anticlassico, che giunse a prove caratterizzate da un atteggiamento espressionista, nella descrizione degli ambienti e dei personaggi.
5. Con Romanino, Moretto fu certamente oggetto, qualche decennio dopo, dell’osservazione ammirata da parte di Caravaggio. La scuola bresciana tanta parte ebbe nella formazione del maestro bergamasco, nei termini della massima aderenza ottica alla realtà.